Archivi del mese: gennaio 2013

Il culto di S. Antonio Abate in Spixana. Primi orientamenti di studio.

Di Cesare De Rosis

Antonio abate è uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. Fu considerato il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati. Sant’Antonio è invocato in Occidente come patrono dei macellai e salumai, dei contadini e degli allevatori e come protettore degli animali domestici. Fu reputato essere potente taumaturgo capace di guarire malattie terribili. Solitamente è raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella. Alla sua iconografia si lega anche l’immagine del fuoco. I suoi discepoli tramandarono alla Chiesa la sua sapienza, raccolta in 120 detti e in 20 lettere; nella Lettera 8, s. Antonio scrisse ai suoi “Chiedete con cuore sincero quel grande Spirito di fuoco che io stesso ho ricevuto, ed esso vi sarà dato”.  Ma un altro motivo è il fatto che il taumaturgo veniva invocato anche per la guarigione dall’Herpes zoster, comunemente chiamato fuoco di Sant’Antonio: una malattia virale a carico della cute e delle terminazioni nervose.

Nella Chiesa di S. Luigi Gonzaga nello Scalo di Spezzano Albanese si venera S. Antonio Abate, e, in suo onore, i primi giorni di Ottobre d’ogni anno si tiene la tradizionale fiera i cui esordi si perdono nella notte dei tempi. E’ il consueto appuntamento con il folclore. La fiera in genere per funzionare egregiamente doveva essere in qualche modo un Continua a leggere

Breviario elettorale: il moderato

Di Francesco Capalbo

Il moderato Gianpietro Samorì ha battuto tutti, moderati o sregolati che siano, sul tempo.
Essendo leader autocratico, appartenente alla galassia del centro destra italiana, già sapeva che anche in Calabria avrebbe fatto il principale di una lista denominata Mir (Moderati in rivoluzione).
L’avvocato modenese ha allocato con evidente continua a leggere su Mille storie, mille memorie

Credibilità o inganno

Di Michele Iannello

Ci avviciniamo alle politiche, con le idee offuscate da ombre e situazioni a dir poco paradossali. In un sistema democratico, una buona legge elettorale dovrebbe riuscire ad assicurare a chi vince, la governabilità o almeno la più ampia rappresentanza delle forze politiche operanti nei territori. Un sistema politico-istituzionale rappresentativo ed efficace, che richiede a coloro eletti, adattamento creativo, capacità di gestione ma ancor più importante la scelta dei candidati da parte dei cittadini. In questo caso, le liste bloccate non consentono agli elettori di scegliere tra diversi candidati della stessa formazione politica e come se non bastasse, il diverso criterio di attribuzione del premio di maggioranza (alla camera su scala nazionale e al senato su base regionale) può produrre maggioranze diverse nelle due camere, con conseguente difficoltà di rappresentatività a favore della governabilità. Il principio di fedeltà dell’eletto verso l’elettore, le regole del confronto politico dovrebbero rimanere costanti nel tempo e non essere cambiate a piacimento. Noi cittadini, in tutto ciò dovremmo intravvedere la possibilità di riannodare il rapporto tra politici e territorio tra istituzioni e vita comune. Perché chiamarla porcellum, una legge elettorale non Continua a leggere

Addio Lucilla!

Di Giuseppe De Luca

E’ Morta Lucilla Guaglianone. Il manifesto d’avviso la denomina “persona di impareggiabile signorilità”.
Mai come in questo caso tale appellativo è stato appropriato. Anzi Lucilla è stata ed è nel nostro immaginario collettivo tra le più belle persone del nostro paesello. Io la ricordo studentessa a Parigi, bellissima nell’aspetto, nei modi e nei comportamenti con noi, amici dei suoi genitori, con i quali facevamo qualche partitella a poker ma anche con il resto dei compaesani. La tristezza della sua malattia non le ha impedito di essere ai nostri occhi sempre la stessa ragazza, colta, aperta al dialogo, impareggiabile nel linguaggio. Il suo aperto, spontaneo, sorriso ha continuato a regalarcelo ogni qual volta ci incrociava. Il Paradiso che oggi l’ha sicuramente accolta ha tolto a noi una nobile persona che avrebbe meritato anche in vita più serenità e felicità.
Addio cara Lucilla il tuo amico Peppino De Luca

Mafalda ed Ernesto insieme da 70 anni!

Di Alessandro Amodio (30/12/2012)

1

Uscita anche in prima pagina

Uscita anche in prima pagina

Il valore estetico dell’Icone

Di Cesare De Rosis

icona MadonnaLe sacre icone hanno un notevole valore estetico oltre che liturgico, storico e artistico. Emerge che l’orizzonte problematicoentro il quale si muove da sempre la pittura faccia tutt’uno con lequestioni dell’immagine e che la tradizione occidentale, soprattuttonella riflessione sulla storia dell’arte, abbia incentrato la sua attenzione sul problema dell’immagine senza tenere conto in genere deisuoi aspetti iconici. Già Tommaso d’Aquino aveva posto in questitermini tale problema: l’immagine può essere considerata come oggetto particolare, o come immagine di un altro; nel primo caso l’oggetto è la cosa stessa che al contempo ne rappresenta un’altra, nelsecondo l’aspetto dominante è ciò che l’immagine rappresenta. Sembra dunque che rispetto a un’immagine l’attenzione si rivolga o all’immagine in se stessa – all’immagine come fine – o a ciò che l’immagine rappresenta – all’immagine come mezzo.In particolare nell’icona cogliamo l’assenza di ogni immagine (Giuseppe Di Giacomo, Icona e arte astrattaLa questione dell’immaginetra presentazione e rappresentazione, 1999). L’icona ha un alto valore estetico. Lo scorso anno ho scritto alcune riflessioni sulle opere di Antonio Gattabria, quasi a mò di recensione per intenderci. Inquesta sede  vogliamo partire da quelle riflessioni ed andare oltre. Una icona, quando la guardiamo, anzi quando la contempliamo, perché il guardare qui diviene contemplazione, ci riempie immediatamente di Continua a leggere

Lettera di un giovane calabrese al Senatore Monti

Di Michele Iannello

Caro professore,
circa tredici mesi fà avevo riposto in lei, nella sua figura, le ultime speranze per la ripresa del nostro paese.
Sono uno di quei tanti giovani, padre di famiglia che vedeva nel suo Governo (tecnico) una valida se non l’unica alternativa alla politica clientelistica e capitalista che ci ha accompagnato negli ultimi decenni. Sono stato amministratore nel mio piccolo paese (San Sosti)  sono cresciuto con dei valori e principi che davano priorità al servizio e alla dedizione verso il sociale. Vede, penso che questo Governo sia stato il meno tecnico di tutti, sà il perchè? Un governo che si ritiene tale, con persone qualificate per ogni delega istituzionale doveva essere Continua a leggere

Primo Gennaio 2025 – Giulio Andreotti

 Di Cesare De Rosis

AndreottiUn recente saggio, di straordinaria peculiarità, dell’amico Mario Gaudio dal titolo “Nove appunti di Natale, di Giulio Andreotti” è stato pubblicato sulla rivista Diritto di cronaca, ed ha riscontrato un certo successo. E’ stato l’input per rispolverare un altro vecchio lavoro del senatore Andreotti che, a ridosso del Capodanno, può tornare utile leggere se non altro perché porta nel titolo la data del Primo Gennaio.
In occasione del Grande Giubileo del 2000, che tutti ricordiamo con enorme emozione, l’ex leader della Democrazia Cristiana, nonché per sette volte a capo del governo, come da ormai antica consuetudine, per festeggiare il Natale, regalò un’edizione fuori commercio di un suo vecchio piccolo, prezioso testo intitolato : «1 gennaio 2025». In questo libello racconta come sarà il mondo durante il prossimo Giubileo. E quale sarà il Pontefice, nel 2025, secondo il raccontino? Proprio Benedetto XVI. Andreotti aveva anticipato, mentre c’era ancora Papa Giovanni Paolo II, il nome del successore di Karol Wojtyla. Nessuno poteva prevedere che, dopo il pontefice polacco, sarebbe tornato in auge il nome di Benedetto: era più facile immaginare Continua a leggere