Mi sembra opportuno intervenire sulle (presunte) dimissioni del consigliere comunale Capalbo e precisare – per dovere di cronaca – quanto segue.
Sono ormai quattro giorni che la sua lettera è stata pubblicata su questo sito, ma agli atti del Comune di San Sosti non esiste nulla.
Nel corso del Consiglio Comunale tenutosi il 1° settembre il sindaco non ha comunicato alcunché ai consiglieri presenti, e si comprende anche il perché di un tale silenzio: a distanza di circa tre mesi dalle “strane dimissioni” del vicesindaco Cundari è certamente imbarazzante – per un sindaco – ricevere anche le dimissioni del proprio capogruppo! Si aggiunga, pure, che mancano ormai pochissimi mesi per le prossime elezioni comunali…
Ma neppure si può deprecare senza attenuanti quello stesso silenzio, se è vero – come ci è stato detto negli uffici comunali – che la lettera di dimissioni è stata inviata al sindaco solo per e-mail.
L’amministrazione comunale di San Sosti (che, peraltro, non è dotata di posta elettronica certificata) ha tutto il diritto di ignorare una lettera senza firma autografa che potrebbe essere facilmente e incontestabilmente disconosciuta dal presunto mittente.
Se, dunque, l’e-mail è autentica perché non è stata seguita dal documento cartaceo firmato (recapitato personalmente o con raccomandata ordinaria) in modo da garantirne la registrazione al protocollo dell’ente? Si è trattato di semplice leggerezza e inadeguata conoscenza della procedura formale, oppure è una distrazione… “mirata”?
Come si suol dire: ai posteri……
Posso solo aggiungere che – a norma di legge e di regolamento – le dimissioni di un consigliere comunale sono efficaci ed irrevocabili già nel momento in cui vengono assunte correttamente al protocollo generale, perciò il sindaco non deve neppure “accoglierle” (come chiede il consigliere in argomento). A parte il fatto che il destinatario ultimo della comunicazione delle dimissioni è il Consiglio Comunale e non il sindaco!
Vincenzo Oliva