Violenza sulle donne

Vorremmo porre la vostra attenzione riguardo un problema sociale di notevole rilievo: LA VIOLENZA SULLE DONNE, e riflettere insieme sull’importanza di quella che, per l’Italia, sta diventando una vera e propria emergenza. In Italia, negli ultimi anni, un milione di donne ha subito violenza, fisica o sessuale. Solo nei primi sei mesi del 2007 ne sono state uccise 62, 141 sono state oggetto di tentato omicidio, 1805 sono state abusate, 10.383 sono state vittime di pugni, botte, bruciature, ossa rotte. Leggevamo che le donne subiscono violenza nei luoghi di guerra, nei paesi dove c’è odio razziale, dove c’è povertà, ignoranza, non da noi. Eccola la realtà: in Italia più di 6 milioni e mezzo di donne ha subito una volta nella vita una forma di violenza fisica o sessuale, ci dicono i dati Istat e del Viminale che riportano un altro dato avvilente. Le vittime – soprattutto tra i 25 e i 40 anni – sono in numero maggiore donne laureate e diplomate, dirigenti e imprenditrici, donne che hanno pagato con un sopruso la loro emancipazione culturale, economica, la loro autonomia e libertà. Da noi la violenza è la prima causa di morte o invalidità permanente delle donne tra i 14 e i 50 anni, più del cancro, più degli incidenti stradali. E se la conseguenza della violenza non dovesse essere la morte o un trauma fisico rimarrà perenne nella sua memoria il ricordo di quel giorno in cui ha perso la propria dignità. Non ci sarà uomo che le farà dimenticare il dolore provocato da mani sconosciute che si impadronivano del suo corpo. Per sempre rimarrà segnata da un trauma psicologico che comporterà paura, terrore e che le impedirà di VIVERE libera e serena la sua vita di donna. L’epicentro in cui si verificano sempre più frequentemente simili oscenità è la capitale, tanto che ormai nessuna donna si sente più sicura di poter camminare tranquilla senza sentirsi “minacciata” da occhi indiscreti o sentirsi seguita da individui che si divertono a sfogare le loro frustrazioni sul corpo di una donna. Il pericolo per le donne, ormai, è la notte, la strada, il buio, ma la cosa più sconvolgente è che la donna ha paura della normalità. Si la normalità, perché è ormai normale per una donna essere inseguita, rapita per poi essere stuprata. Riportiamo le parole di una ragazza di Guidonia di soli 21 anni stuprata solo poche settimane fa da ben 5 uomini: “Si sono avventati su me e il mio ragazzo con una furia disumana, ho provato ad urlare, a resistere, a cacciarli ma ero terrorizzata e poi improvvisamente mi è mancata la forza”. Ecco il reso conto dei fatti: “i cinque si sono avvicinati all’auto dei due fidanzati armati di un cacciavite e di un coltello: dopo aver sfondato il lunotto anteriore dell’auto hanno afferrato il ragazzo di soli 24 anni malmenandolo e legandolo, per poi rinchiuderlo nel portabagagli. Sono quindi saliti a bordo dell’auto, hanno proseguito per via della Selciatella per 300 metri, hanno raggiunto un posto ancor più isolato e hanno abusato della ragazza a turno fuggendo poi a piedi. In base a quanto riferiscono fonti investigative le vittime avrebbero riferito dettagli sull’unico aggressore a volto scoperto. Secondo quanto affermato, inoltre, i cinque parlavano con accento dell’Est. Purtroppo al problema della violenza sulle donne ne dobbiamo aggiungere un altro, che sta umiliando e distruggendo la nostra nazione: i RUMENI. Dobbiamo purtroppo ammettere che la causa maggiore delle nostre preoccupazione sono proprio gli uomini dell’Est. “La popolazione Rumena ha paura ad uscire fuori casa”, queste le parole del “Consigliere per i Rapporti con la Comunità Rumena” Ramona Badescu in una trasmissione televisiva subito dopo lo stupro di Guidonia. Ora vorremmo chiedervi, chi secondo voi deve avere più paura? E per quanto tempo ancora dobbiamo sentirci stranieri in casa nostra?

Valentina Bruno & Katia Perticaro

17 risposte a “Violenza sulle donne

  1. AnOnImO fOrZaTo

    Basta regolarizzare tutte le persone che non hanno un lavoro tranquillo, o rispedirle a casa. A suon di legnate.

    La parola “rumeno”, l’avrei evitata.. gli italiani non sono meglio, e non si può permettere di creare stereotipi che come ricorda la storia hanno portato a conseguenze ben gravi.
    Il caso dell’indiano al quale hanno dato fuoco un gruppo di italiani? è una cosa.

    L’immigrazione è una cosa.
    La violenza è un’altra.

    Un abbraccio alle 2 amiche.

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  2. Sinibaldo Diurno

    Caro “anonimo forzato”, ma è possibile che anche su tematiche sociali così forti preferisci mantenere l’anonimato? Di cosa ha paura.
    Svela al mondo intero la tua opinione senza timore.
    A Valentina e Katia invece , che hanno veramente scritto un articolo toccante e di attualità, voglio solo aggiungere che “purtroppo ” i dati da loro forniti sono per difetto.
    Ancora oggi diverse violenze non vengono denunciate, per paura di ritorsioni o per vergogna e soprattutto la maggior parte delle violenze sulle donne o sui bambini vengono compiuti da parenti, ( spesso molto stretti) all’interno delle proprie mura domestiche.
    Buon fine settimana a tutti
    Sinibaldo Diurno

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  3. Bruno Valentina

    Caro anonimo forzato,hai ragione quando dici che in Italia di gente brutta ce n’è,proprio per questo non è meglio combattere solo la nostra invece di aggiungerne altra?
    Naturalmente la parola “Rumeno” è generalizzata,anche nella loro popolazione di gente migliore c’è,ma qui in Italia c’è ne ben poca.Tu vivi,forse,in un paesino e determinate cose le senti attraverso la tv,io studio a Roma e ti assicuro che non è bello uscire sempre con la paura o sentire dai telegiornali di donne stuprate a due passi dal tuo quartiere.
    Ti assicuro che è la cosa più brutta che si possa provare.
    Anche io all’inizio la pensavo come te, andavo contro a tutti coloro che si lamentavano di questa “povera gente” ma ora vivendo determinate sensazioni purtroppo gli devo dare ragione.La capitale sta diventando invivibile, anche passeggiare il cane sotto casa è diventato impossibile,non ne possiamo più!!!!

    Bruno Valentina

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  4. AnOnImO fOrZaTo

    Vivo in una grande città, tranquilla… e so com’è la situazione… potrei abitare anche a Roma stessa.
    Per il sig. Diurno, ognuno fa l’uso del proprio nome. E con questo si invita la gente a capire che la privacy e il classico “fatti i fatti tuoi” vada sempre rispettato…

    Un abbraccio a Katia e Valentina.
    Un saluto al sig. Diurno.

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  5. bruno valentina

    Come mai non ti esprimi su quello che è successo oggi nella capitale?
    Rumeno ubriaco uccide un uomo innocente…il bello è che dopo l’incidente il rumeno è stato trovato in un bar a bere birra!!!
    Questa come me la spieghi insieme a tutte le altre morti provocati da loro??

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  6. AnOnImO fOrZaTo

    Parliamo sulla stessa linea, ma forse non ci intendiamo.

    Sono D’ACCORDO CON LE ESPULSIONI.

    Ma ho anche studiato la storia, e visto numerosi documentari e films a riguardo.. e ho LEGGITTIMAMENTE PAURA delle conseguenze che simili stereotipi potrebbero portare.
    Solo questo.

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  7. Allora scusami non avevo capito quale fosse il tuo pensiero…..

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  8. e la violenza ai danni degli uomini non se ne parla
    perche

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  9. Caro Mardog,non se ne parla perchè l’articolo principale è incentrato soprattutto sulle donne.
    Perchè non lo scrivi tu uno sulla violenza ai danni degli uomini?Sarebbe veramente interessante…..
    Ti saluto. Valentina

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  10. sono daccordo che ci vuole più rigore e controllo e che gli stranieri illegali devono essere rimpatriati però la violenza sulle donne non è fatta “solo” dagli stranieri; quella fa più notizia.

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  11. Anonimo forzato, chiedo scusa se non ho ben capito perchè ti firmi anonimo, forse non sono molto sagace e di questo ne faccio ammenda. E’ vero come dici, internet si basa sul raggiungimento veloce ad una una qualsiasi critica e su qualsiasi argomento o personaggio; ma è anche vero che se nel fare critica si usa il buon senso e il convivere civile, non ci vedo niente di male nel firmare ciò che si critica. La democrazia si basa sulla libertà di parola, opinione e pensiero e, se uno per fare una critica, ha la necessità di firmarsi anonimo, onestamente penso che questi principi vengano meno. Purtroppo questo modo di fare nel nostro paese è molto diffuso ed io l’ho vissuto sempre come un peso, perchè, per carattere, sono sempre stata una pasionaria e non mi sono piegata o nascosta neanche quando tutto mi è crollato addosso. Non sò se mi conosci, dato il tuo anonimato, o il mio nome non ti dice niente, ma io mi trasferii a San Sosti tre anni fà da Modena e aprii in paese un negozio di tendaggi credendo in ciò che facevo, fino al puntodi di investire 30.00 mila euro (tutti documentabili) in questa attività. Comunque per farla breve, quando ho iniziato ad interessarmi di politica, i consigli più frequenti erano: “ma chi te l’ha fatto fare? Ti sei messa contro tutte le persone che contano e vedrai sarai costretta a chiudere”. Indovina un pò com è finita? Ho chiuso. Probabilmente anche per scelte mie sbagliate, sbagliato era il momento e sbagliato era forse l’articolo che proponevo. Rimane però il fatto che molte persone un pò di tempo prima l’avevano predetto e non sono tutti maghi! Comunque adesso, per motivi di famiglia, sono di nuovo a Modena e continuo a dire la mia opinione con nome e cognome e quando posso torno a San Sosti dove ho la residenza e la casa in affitto.
    Nell’ultima tua riga scrivi: San Sosti deve rinascere. E’ giusto, San Sosti deve alzare la testa, ma bisogna cambiare i presupposti perchè ci sia un vero e propio cambiamento .
    Soprattutto i giovani, non devono assoggettarsi a quella forma di clientelismo sporco e poco chiaro che, l’unica certezza che dà, è quella di essere usati come merce di scambio perchè, i privilegi, quelli veri, non vanno certo a loro. Invece devono essere consapevoli e prendersi le propie responsabilità sulle scelte che fanno e, sopratutto, prendere coscienza del fatto che sono loro i datori di lavorori dei politici e non viceversa e se questi non vanno bene si mandano a casa senza cassa integrazione. Purtroppo, quello che si vede in giro, sono ragazzi delusi, frustrati e privi di ogni iniziativa perchè, negli anni (e non mi riferisco agli ultimi.. la storia e ben pù vecchia!), il mondo giovanile è stato tenuto sotto il monopolio di qualche miraggio che immancabilmente spariva, e questo, ha spento ogni iniziativa e qualsiasi idea. Se eventualmente qualche giovane aveva questi requisiti, li ha portati altrove, dove ha trovato terreno fertile ed ha dato lustro al luogo dove si è fermato.
    Comunque, io ho molta fiducia nei nostri giovani che, a differenza dei ragazzi del nord, sono più maturi e più profondi nel loro vivere quotidiano e questo li porta ad essere meno superficiali e spero che tutto questo li porti a riflettere sul loro “vero valore”; anche perchè se un popolo accetta con indifferenza ogni forma di sopruso è colpevole tanto quanto chi lo commette.
    Maria Teresa Cammarella

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  12. AnOnImO fOrZaTo

    Non intendo più tornare sulla questione anonimato. Che sia chiaro.

    E’ chiaro?! o no?
    Ripeto di essermi spostato a centinaia di km a soli 18/19 anni, e ho già investito più o meno la stessa cifra tua, e ancora devo investirne il doppio, o il triplo…

    Ma questo non conta.
    Maria Teresa, ascoltami.
    Non è importante il nome, l’importante è sentirsi LIBERI, è BELLO SENTIRSI LIBERI SAPENDO CHE CHI C’è DIETRO QUESTO NOME SEI TU.

    SE IO AVESSI LETTO IL TUO POST CON SCRITTO COME NOME “FATINA BLU”, gli avrei dato UGUALISSIMO PESO E ATTENZIONE, FORSE ANCHE MAGGIORE (il nome è messo per rabbia/contro il comune?)

    Ripeto (se leggi i miei post), che non ho ASSOLUTAMENTE BISOGNO di nessuno che abbia un minimo di potere, né tantomeno ho bisogno che “amici” vadano al potere per fare soldi e/o altro. Sono solo una persona che vuole migliorare il luogo dove vive!

    Sto guadagnando quello che voglio con sudore e rispetto, e se c’è l’anonimato ho tutto il diritto di usarlo.
    Caspita, si parla tanto di democrazia….!? E SIETE I PRIMI A NON PERMETTERLA??

    Lo so, forse a scrivere col nome RIPETO, ti spinge anche la rabbia per l’attività fallita.. MA ALMENO IO, FIDATI SULLA PAROLA, LO FACCIO PER PURO DILETTO E DIVERTIMENTO, E NOTO CHE FUNZIONA! (“ma chi è ‘sto tizio oh? Sarà uno schiavo del comune, “nu piacerista?” “di cosa hai paura?!”)
    Belli miei (tutti quelli che la pensano così..), NON CI SIAMO PROPRIO.

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    GENTE, SVEGLIATEVI. SAN SOSTI DEVE RINASCERE.

    Un abbraccio, Maria Teresa.

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  13. AnOnImO fOrZaTo

    E perdonatemi se tutto quello che scrivo non è perfettamente discorsivo,ma gli impegni mi rubano il 95% della giornata, e non ho neanche il tempo di rileggere l’articolo che lancio di getto…

    E’ SOLO AMOREVOLE PASSIONE PER SAN SOSTI, NIENT’ALTRO.
    Il paese non mi da nulla, chissà in un miglioramento generale e in un rimpatrio futuro………

    Tutto è possibile, con DEMOCRAZIA E OCCHI APERTI.

    Vi abbraccio.
    (ps: mi sono accorto solo ora che la sezione è sbagliata: colgo l’occasione per risalutare tutte le persone del post. GRAZIE PER QUESTO PICCOLO SPAZIO “RUBATO”. )

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  14. sono daccordo con l’anonimo forzato l’importante sono le cose che dice e l’amore per san sosti che nutre, poi che si firmi con il proprio nome o con un pseudonimo non è rilevante. vi siete fossilizzati su questa “cosa” e continuate tralasciando ciò che è veramente conta: il bene della collettività.

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  15. AnOnImO fOrZaTo

    Un abbraccio, Carmela.
    Hai colpito nel segno!

    Ci vuole tanto ragazzi!?! DAI SUUU!!!

    W SAN SOSTI
    W LA DEMOCRAZIA
    W GIUGNO, MESE DI SVOLTA!

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  16. secondo te valentina la normalità per una donna di oggi è essere inseguita, rapita per poi finire ad essere stuprata?? bene… allora siamo a posto.. possiamo ucciderci direttamente così non c’è più il problema… perchè oggi noi in italia possiamo solo parlare.. tutti parlano e nessuno fa mai niente… bel dei!

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  17. hai ragione

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