Di “Lo Spadaccino”
A sostegno dell’idea che nelle nostre infelici contrade la realtà superi di gran lunga la fantasia, ci serviamo di un articolo apparso sul Quotidiano del 6 ottobre 2009 dal titolo“ San Sosti: cacciatori scoperti con richiami abusivi”.
Nell’articolo in realtà si dà conto di una operazione di polizia condotta a Sant’Agata d’Esaro dal Corpo Forestale dello Stato, sotto le direttive del vice-questore Francesco Alberti: due cacciatori sono stati denunciati per “uso di richiami non consentiti dalla legge”.
I richiami, per chi lo ignorasse, sono degli arnesi sonori che i cacciatori utilizzano per trarre in inganno la cacciagione, disorientandola per poi sopraffarla. La vicenda ci suggerisce comunque analogie con le strategie dei politici locali e con tutto l’armamentario di “richiami non consentiti dalla legge” adoperati da loro in ogni occasione, forse perché considerano i cittadini alla stessa stregua …di lepri, tordi, beccacce ed anatre selvatiche.
Narrano le cronache che gli uomini della Forestale hanno sequestrato i richiami, accuratamente occultati, rinvenendo finanche due fucili calibro 12 e diverse cartucce. Tra i rovi erano acquattati due cacciatori di frode, interrotti mentre in una sorta di estasi primitiva, speculavano sul destino dei volatili, lusingandoli con i richiami e aspettando il momento per impallinarli.
E’ sorprendente rilevare come alcuni sedicenti politici della nostra misera valle consumino in egual guisa le proprie esistenze da rapaci . Maciullano il loro tempo, rintanati tra i rovi e le sterpaglie dei nostri disabitati paesi sussurrando a noi ignari tordi sdolcinate lusinghe in attesa di impilarci esangui nei loro carnieri di caccia
Lo Spadaccino