UN ANNO DI ATTIVITA’ DEL MUSEO “SAN SOZONTE”

Di Angelo Martucci

SABATO 19 DICEMBRE

Il museo San Sozonte è finanziato con fondi del Parco Nazionale del Pollino.

È stato inaugurato l’8 agosto del 2008 con l’obbiettivo di studiare, valorizzare e promuovere il grande patrimonio culturale dei nostri luoghi.

Nonostante i numerosi problemi di ordine burocratico, lo staff del Museo, composto dal sottoscritto, da Giovanni, da Antonio, da Francesco, con la consulenza esterna di Stefano Carbone, sta portato avanti un programma di ricerca sul territorio organizzando una serie di iniziative volte a far conoscere il nostro meraviglioso patrimonio artistico.

Nel mese di febbraio abbiamo organizzato un convegno sul tema della digitalizzazione e la diffusione mediante il web del patrimonio artistico, cui hanno partecipato: l’assessore regionale al turismo e alla cultura, l’assessore provinciale, il direttivo del Parco Nazionale del Pollino e la cittadinanza.

Tra le attività didattiche, il laboratorio del museo ha tenuto dei seminari per le scuole del circondario e per gite organizzate fornendo un efficiente servizio di guida ai siti archeologici ed ai monumenti di San Sosti, San Donato, Acquformosa e Altomonte.

Dal 19 al 22 Novembre 2009 Il Comune di San Sosti, in collaborazione con il Museo e la nuova casa editrice “Martus Editore” è stato presente alla XII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico che si è tenuta a Paestum nello stand allestito dall’Assessorato Provinciale alla Cultura.

Il materiale divulgativo sul territorio di San Sosti, fornito dal nostro Museo ha avuto grande rilevanza a carattere internazionale. Nel corso dell’esposizione è stato proiettato il video-documentario, prodotto dalla “Martus Editore” e presentato da Antonio Cozzitorto, dal titolo “VIAGGIO NEL TEMPO.

La notizia della partecipazione alla Borsa del Turismo è stata divulgata tramite la Gazzetta del Sud, il quotidiano più letto in Calabria, lo stand è visitabile sul sito della Fiera, che conta già migliaia di visite da ogni parte del Pianeta.

La particolarità del museo è la multimedialità, non l’esposizione classica, il reperto viene studiato e presentato in 3D nel contesto storico e archeologico di provenienza.

Il laboratorio multimediale si occupa dello studio dei fenomeni di antropizzazione su un dato territorio e la ricostruzione diacronica di tali fenomeni.

I dati scientifici acquisiti nel corso delle ricognizioni di superficie vengono studiati, digitalizzati e successivamente pubblicati; a tal proposito, il laboratorio del Museo ha curato, in collaborazione con la casa editrice Martus Editore,  ben due video documentari di cui parlerà Antonio. Nel mese di gennaio verranno pubblicati i risultati delle ricerche sul territorio della Sibaritide condotte da Stefano e discusse nella tesi di laurea presso l’Università della Calabria.

Tuttavia, il patrimonio culturale di un popolo non è costituito solo dai monumenti e dai reperti archeologici, bensì anche dai costumi e dalle tradizioni, che costituiscono le radici culturali che ci rispecchiano e ci identificano. A tal proposito è stata allestita una mostra dell’arte contadina curata da Giovanni e da Francesco, che sarà inaugurata sabato 19 dicembre; la manifestazione sarà ripresa Tele Europa Network.

Abbiamo pensato di dare rilievo all’evento mandando un comunicato stampa a Ten che darà la notizia al Telegiornale a diffusione regionale.

La mostra espone  gli oggetti di uso quotidiano con i quali i nostri nonni guadagnavano il sostentamento per le proprie famiglie, frutto del duro lavoro dei campi, che sono stati pazientemente raccolti e catalogati.

Nell’ambito della manifestazione Antonio presenterà in anteprima, la nuova opera prodotta dalla Martus Editore dal titolo “IL MISTERO DELLA SCURE MARTELLO ultime scoperte sull’oggetto più famoso della Magna Grecia”.

Angelo Martucci

11 risposte a “UN ANNO DI ATTIVITA’ DEL MUSEO “SAN SOZONTE”

  1. Sinibaldo Diurno

    A fine ottobre del 2008, ho visitato il bellissimo museo archeologico di San Sosti, nella mia visita ho avuto una ” guida speciale” in Pierino Calonico.Con entusiasmo, passione e conoscenza mi ha spiegato i vari reperti. Mi complimento e vi faccio i miei migliori auguri.
    Sinibaldo Diurno

    P.S.
    E’ una mera dimenticanza oppure la mia “guida speciale” non è piu’ nello staff del museo?
    Se fosse quest’ultima mi dispiacerebbe notevolmente.

    Saluti a tutti
    Sinibaldo Diurno

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  2. Sono sicura che la nuova opera sarà al’altezza della prima.
    In bocca al lupo a tutti voi.

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  3. Se a San Sosti esiste un museo gran parte del merito è di Pierino Calonico.
    Vogliamo ricordarlo?

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  4. CHE FATICA!!!!!!!

    Voglio precisare che a San Sosti non esiste un museo archeologico!!andate e ditemi se esiste un museo!!solo stanze vuote,ora riempite di oggetti tutt’altro che di natura o provenienza archeologica!!!

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  5. Perchè ti ostini a non firmarti con nome e cognome? Lo fai solo quando ti fa comodo o per sviare i sospetti. Tanto lo sappiamo tutti chi sei realmente!
    La cosa importante, secondo me è che in un paesello come San Sosti esiste un museo. E’ segno di cultura e civiltà. Per alcune persone anche se ci fossero i Bronzi di Riace o la stessa ascia sarebbe la stessa cosa. L’importante per queste persone è distruggere l’operato degli altri, fortunatamente ci sono persone e sono molte, che la pensano diversamente.
    Andate avanti ragazzi e tanti in bocca al lupo, con questa gente ne avete bisogno.

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  6. Angelo Martucci

    FACCIAMO UN PO’ DI CONTI A DIAMO QUALCHE RISPOSTA.

    1) L’idea del progetto del museo risale all’Amministrazione della Dott.ssa Silvana Perrone, partecipò anche la Coop Temesa di cui il Dott. Giovanni Martucci ed il sottoscritto facevano parte.
    2) Il Sig. Pierino Calonico andò via dal Museo di sua iniziativa, per questioni sue che mi ha comunicato telefonicamente, nessuno lo ha cacciato.
    3) Ho fatto un pò di conti (appunto) delle 1624 visite dall’otto agosto 2008 al 28 aprile 2009, 1398 sono stati i visitatori forestieri e solo 226 quelli di San Sosti. Dati facilmente verificabili, basta solo chiedere copia del contavisite dove il visitatore apponeva la sua firma e annotava le generalità, depositato al Comune. Gran parte di queste 226 persone di San Sosti che hanno visitato il museo facevano la seguente osservazione:” sù petri vecchji e grasti, quantu ghera bella na mostra di mistiari i na vota…!” Eppure vi erano reperti veramenti unici nel loro genere…
    4) Usi, costumi e tradizioni fanno parte del Patrimonio Culturale, tutelati dallo Stato.
    5) Le “Stanze del Museo” sono strapiene di oggetti della civiltà contadina, già particolarmente apprezzati da molti visitatori.
    6) La mostra è il recupero dell’identità culturale del popolo sansostese poichè un popolo che dimentica le proprie radici è un malato mnemonico che non potrà mai avere un futuro.

    Infine, voglio dire a chi si nasconde dietro l’anonimato che per le critiche COSTRUTTIVE ricevo tutti i giorni, tranne lunedì, presso l’ufficio del Museo San Sozonte.
    A coloro che hanno il dente avvelenato dico di stare attenti a non mordersi la lingua, potrebbero morire avvelenati del loro stesso veleno!

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  7. CHE FATICA!!!!!!!

    Tu invece Caronte sei una persona ben indivivuabile,a me Caronte fa’ venire in mente una delle navi traghetto dello stretto di Messina.Inizia tu a firmarti con nome e cognome cosi’ noi ti veniamo dietro!!!comunque volevo solo dire che non esiste (oggi)il museo archeologico,esiste un altro museo,quello della civilta’ contadina,come sempre merito dei ragazzi che vi operano,o no.Stanno allestendo un nuovo museo con altre tematiche e questo e’ un merito,quanto a quello archeologico non esiste piu’,al di la’ di chi ha il dente piu’ o meno avvelenato,questo e’ tutto da provare.Caronte firmati che adesso fannoil ponte e le navi traghetto spariranno!!!!

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  8. Purtroppo devo dire che il Dott. Martucci ha copiato un mio pensiero espresso in un precedente commento “Anche si ci fosse esposta la stessa ascia e i Bronzi di Riace per i sansostesi sarebbe la stessa cosa”. E’ proprio vero, cercherebbero un pretesto qualunque per polemizzare.
    Dott. Martucci, il tuo Bronzo di San Sosti c’è l’hai già, basta che tu lo faccia spogliare…e vedrai che fila! Ad incominciare dalle sue fans. Tanto per i sansostesi la cose importanti della vita sono, taraddruzzi, vinu e…amu capitu cchi avutru!!
    Scherzo, un grande abbraccio ad Antonio e tanti complimenti di vero cuore perchè è bravissimo.
    Voglio rispondere a tre commenti, tu sei AFFATICATO MENTALMENTE! In quanto sei un poco di buono e non fisicamente perchè nella vita non hai mai fatto un accidente, hanno fatto gli altri per te… Sappiamo tutti chi sei veramente…sempre lo stesso! Mi meravilgio del Dott. Martucci che raccoglie certe provocazioni. Sai come si dice “a zicala canta, canta e pù crepa”.
    Concludo dicendo che è un’iniziativa bellissima. Vedere esposti e valorizzati gli oggetti dei nostri nonni, magari legati a bei ricordi personali, è una cosa meravilgiosa!

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  9. TUTTI FANS DI ANTONIO

    Siamo andate in edicola e non abbiamo trovato l’opera.
    Tutte in coro a “Un pessimista”
    Come ti permetti di fare certe affermazioni su di noi? Lo sai che qualcuna di noi potrebbe essere tua figlia? Tua nipote? tua sorella? Sei un depravato maniaco. E poi se prorpio dobbiamo dirlo, Antonio può permetterselo di spogliarsi e a noi farebbe piacere nel modo più normale come crediamo che a te farebbe piacere vedere una bella ragazza (forse). Che ci sarebbe di male?
    Su molte cose hai perfettamente ragione, ma la cosa che ci ha infastidito è che hai fatto di tutta l’erba un fascio, ci hai fatto passare per assatanate. Noi siamo ragazze giovani e abbiamo il diritto di apprezzare i ragazzi belli come Antonio, è anche vero che abbiamo un cervello che ci permette di ragionare e capire quanto una persona ci offende.

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  10. In molti paesi, anche più grandi di San Sosti, mi è capitato di andare a visitare ” Musei dell’antica civiltà contadina” e gli apprezzamenti sono stati veramente grandiosi, per aver recuperato attrezzi e strumenti che con l’alta tecnologia sono ormai scomparsi dalla circolazione. Rivalutare gli antichi mestieri e ciò che hanno utilizzato i nostri avi , è senza dubbio qualificante, perchè è da quegli oggetti ed attrezzi che si può capire quanto sudore hanno versato i nostri nonni per portare avanti una famiglia e dare un futuro sicuro ai propri figli.
    Non bisogna affatto dimenticarsi che la maggior parte dei nostri antenati , erano ad onor di merito contadini. E’ inutile che qualcuno voglia nascondere questa onorevole realtà. Io so per certo e tanti come me CHE “il lavoro, PURCHè ONESTO, NOBILITA L’UOMO ” PERCIò in prima persona non mi vergogno a dire che mio nonno era un semplice contadino che ha dato tanto alla suA FAMIGLIA IN onestà e rispetto .
    Perciò , ragazzi del museo , vi ringrazio in prima persona per questa ammirevole iniziativa” grazie di cuore Francesco, Giovanni e……….

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  11. Mi piace molto il commento di Edj. Qualcuno ha affermato che nel Museo di San Sosti ormai non c’è nulla che dia l’idea di un Museo, certamente stento a crederci, perchè se vi è stato allestita una mostra di oggetti sugli usi, costumi e tradizioni dei nostri antenati, allora penso proprio che c’è tanto da vedere. Non a tutti piace ricordare il passato e rivedere gli umili ma nobili mestieri che svolgevano i propri nonni o bisnonni; oggi siamo abituati a vantare le nostre nobili origini e guai a parlare di museo dell’antica civiltà contadina!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Per quanto ne sappia,voglio precisare a chi vanta nobili origini, che il Museo multimediale sta andando avanti ed anche con successo e se non ne siete convinti , fate gli eventuali accertamenti. Io sono una ragazza di San Sosti che sa apprezzare le iniziative portate avanti da giovani intelligenti, volenterosi ed amabili del patrimonio culturale del proprio paese. BRAVI, DAVVERO BRAVI RAGAZZI…………………………

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