Di “Fedaino2”
Ma come fara’ a essere israeliano con gli israeliani e palestinese con i palestinesi?Ad affermare, davanti a Netanyahu, che Gaza fu “una cosa giusta” e due ore dopo, davanti ad Abu Mazen, che le vittime di Gaza sono paragonabili a quelle della Shoah?
Zelig si limitava a cambiare faccia, a seconda dell’interlocutore da compiacere. Ma questo è un uomo in grado di cambiare il tempo e lo spazio. Riesce a stare con il pilota dell’aereo che sgancia le bombe e nel rifugio sotterraneo con i bombardati. In contemporanea, e dispensando a entrambi parole di comprensione. Nella sua vita precedente insegnava ai venditori di publicità a essere concavi con i convessi e convessi con i concavi. Una volta li sfidò a salutare cinquanta clienti, trovando un complinento per tutti. Solo stringendo la mano al cinquantesimo, un uomo brutto e sgradevole, rimase perplesso, Poi gli disse:”Ma che bella stretta di mano ha lei!”
Molti hanno letto quei manuali americani che insegnano a infinocchiare il prossimo in 47 lezioni. Ma solo lui ha il fegato di applicarne il precetto fondamentale:credere sempre a quel che dici, anche quando è il contrario di quel che hai appena detto. Una tecnica che evidentemente funziona persino con le vecchie volpi mediorientali. Come farà? Vorrei tanto chiederglielo, se non fosse che lui nel frattempo si è già spostato nella basilica della natività, a Betlemme, dove sta raccontando ai frati una barzerlletta sulla Madonna che avrebbe preferito una femminuccia.
A quel punto mi arrendo.
Da “LA STAMPA” – di Massimo Gramellini