Riceviamo e pubblichiano dal Dott. Giammario Battaglia

Di Giammario Battaglia

Avete mai sentito parlare di Clarbruno Vedruccio
Probabilmente no, ma di Umberto Veronesi e dell’AIRC sicuramente si. 
Che cosa hanno in comune Umberto Veronesi, l’AIRC e Clarbruno Vedruccio?
Semplice, tutti e tre sono impegnati nella lotta contro i tumori, ma con una grande differenza.
Infatti, mentre, di fronte, al noto professore Umberto Veronesi ed all’AIRC non possiamo fare proprio a meno di prostrarci in passionevole devozione, porgendo loro, umilmente, i nostri risparmi con la speranza che trovino fra uno o dieci anni una soluzione per sconfiggere il cancro.
Di fronte al nome Clarbruno Vedruccio restiamo inspiegabilmente indifferenti, quasi presi da un senso di fastidio e di rigetto. 
Il motivo è da ricercare nel fatto che Clarbruno Vedruccio ha già inventato una macchina, validata dal Ministero della Sanità, che attraverso le onde elettromagnetiche, è in grado di scoprire i tumori cd soliti di dimensioni millimetriche, con un’efficacia per il tumore alla prostrata del 90%.
Questo scienziato, questo alto ufficiale della Marina Militare italiana, è un incosciente, si è insomma permesso di dare alla luce, senza far parte di alcune elite e con il suo misero stipendio di 2000 euro al mese, uno strumento diagnostico in grado di salvare milioni di vite umane.
E, allora, tutti i soldi spesi per la giornata delle azalee? Per la giornata delle arance? Per la giornata delle mele? 
Per gli sms inviati all’Associazione del prof. Mandelli durante le sue comparsate ad Amici di Maria de Filippi? 
Per le TAC? Per le chemio? 
Non esisterebbero più? 
No, proprio no. Non possiamo permetterlo. 
Abbiamo deciso. I cittadini italiani hanno deciso. 
Clarbruno Vedruccio non deve esistere, così come non deve esistere la sua invenzione.
Detto fatto. 
Infatti, il Trimprob, questo è il nome della macchina svelatumori, che è stato messo in commercio da una società del gruppo Finmeccanica e che è presente in cinquanta Strutture Sanitarie Nazionali, non è più in produzione. 
Dimenticata, come il suo inventore. 
Tutto è tornato come prima. 
Ora che Vedruccio non esiste più, possiamo continuare beatamente a sperare che, finalmente, gli scienziati veri, quelli buoni, quelli ai quali ricorriamo con il Telethon, con il cellulare, con le campagne ortofrutticole, possano finalmente inventare loro, in  accordo con la “casta” medica, uno strumento che sia in grado di diagnosticare in tempo i tumori, così come ha già fatto quell’incosciente di Vedruccio. 
L’Italia è proprio un Paese fantastico in cui vivere, ma soprattutto dove è possibile morire felici, malati, ma felici.

Dott. Giammario Battaglia
Presidente FONDAZIONE DELLA LIBERTA’
Per informazioni: http://www.clarbrunovedruccionobel.it

Una risposta a “Riceviamo e pubblichiano dal Dott. Giammario Battaglia

  1. MARIA TERESA

    Questa storia, che non conoscevo, è molto simile a quella di Di Bella.
    Non penso che queste storie siano prettamente italiane, purtroppo, quando c’è in ballo denaro si diventa insensibile anche al dolore di tanta povera gente.
    Lei sa quando prende a visita Veronesi?
    Comunque ha ragione, in Italia è possibile morire felice, malati ma felici.

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