Di “Un attento lettore di Malvito”
E’ recente la sentenza con la quale il Tribunale di Cosenza ha disposto l’assoluzione con formula piena di un imprenditore roggianese accusato di omesso versamento delle quote pensionistiche di alcuni suoi dipendenti all’INPS. L’assoluzione trae giustificazione da un difetto di forma, segnatamente una omessa notifica da parte dell’Ente, fatta rilevare dai legali Aldo Cribari ed Armando Arcidiacono, i quali hanno avuto l’acume di individuare questo cavillo che è valso il non luogo a procedere nei confronti dell’accusato, in quanto l’azione penale, a causa di ciò, non poteva e non doveva essere intrapresa. Si riportano di seguito gli articolo apparsi su “Calabria Ora” e “Il Quotidiano”, i quali risultano di indubbio interesse, non solo per coloro i quali si muovono nell’ambito del diritto.
NON VERSO’ I CONTRIBUTI INPS- IMPRENDITORE ASSOLTO
(Calabria Ora del 24.02.2011)
Il titolare di una impresa di Roggiano, P.S., originario di Malvito, è stato assolto ieri dall’accusa di omesso versamento dei contributi previdenziali. L’uomo, infatti, era finito nei guai per via del mancato versamento delle quote pensionistiche di alcuni suoi dipendenti, per una cifra che secondo l’INPS si aggirava attorno ai cinquemila euro. A sporgere denuncia nei suoi confronti era stato proprio l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e, un po’ di tempo dopo il caso era approdato in tribunale per l’inizio dell’udienza preliminare. I difensori dell’imprenditore Aldo CRIBARI ed Armando ARCIDIACONO optavano per la scelta del rito abbreviato e questa si rivelava infine una decisione vincente. Il G.U.P. Livio CRISTOFANO, infatti, stabiliva una sentenza di non luogo a procedere nei confronti dell’imprenditore, per via dell’assenza di una notifica ritenuta determinante. Una volta scoperto l’ammanco, infatti, l’INPS era obbligata a comunicare il tutto al diretto interessato, invitandolo a mettere le cose a posto entro tre mesi. Nel caso in questione, l’Istituto sosteneva di avere informato l’imprenditore roggianese, così come previsto dalla legge, solo che di tale corrispondenza non c’era alcuna traccia nel fascicolo giudiziario. In casi del genere, l’orientamento della giurisprudenza non è affatto univoco. Alcuni giudici, infatti, ritengono cge l’assenza della cartolina di notifica non sia determinante ai fini del giudizio, altri invece sono del parere completamente opposto. E ieri, se n’è avuta contezza nel Tribunale cosentino.
PER I CONTRIBUTI PREVIDENZIALI, DENUNCIATO DALL’INPS – ASSOLTO
(Il Quotidiano del 24.02.2011)
Il legale rappresentante di una azienda (P.S. le sue iniziali) è stato assolto ieri in sede di rito abbreviato dall’accusa di omesso versamento dei contributi previdenziali. L’uomo era stato tratto a giudizio a seguito della denuncia presentata dalla sede provinciale dell’INPS. Secondo l’accusa non aveva versato all’Ente previdenziale circa 5000 euro di contributi. Alla fine è stato però assolto. Il Giudice ha deciso per il non doversi procedere in quanto l’azione penale non doveva essere iniziata. Questo perché negli atti, per come hanno fatto rilevare gli avvocati difensori Aldo CRIBARI ed Armando ARCIDIACONO, non risultava la prova della notifica dell’atto col quale l’INPS intimò il pagamento. L’accusa aveva, invece, chiesto due mesi di reclusione e 200 euro di multa.