La notizia dell’inchiesta battezzata S.Sozonte (vecchio nome di San Sosti) viene riportata in un servizio del TG3 Calabria, dall’ANSA, da Libero e da tutte le principali agenzie di stampa nazionali.
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Di seguito si pubblica l’articolo di Libero.
Libero-News 16 nov – Oltre quattromila monete, mille reperti archeologici, 35 reperti paleoarcheologici sono stati sequestrati dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza in una vasta attivita’ che e’ partita da San Sosti, piccolo paese del cosentino, dove un giovane e’ stato trovato in possesso di materiale archeologico nel corso di una perquisizione che si e’ poi estesa in molte regioni italiane.
Gli investigatori hanno scoperto il trafugamento dei reperti dai siti archeologici e una fitta rete di vendita attraverso il sito e-bay per le transazioni su internet. L’indagine e’ stata coordinata dalla Procura di Castrovillari che ha proceduto alla denuncia di 77 persone.
Tra i beni di particolare pregio rientrano anche alcuni vasi con immagini e una microceramica votiva. I reperti, che vanno dal periodo magnogreco all’epoca bizantina, sono stati affidati al Museo di Sibari per la conservazione e uno studio appropriato e scientifico.
chi sarà mai questa persona di san sosti?
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