Di Antonio Vigna
Ai giorni nostri, parole come “timore”, fondamentali per stimolare correttezza e serietà, sono purtroppo uscite dal vocabolario della lingua parlata, rimosse da menti superficiali e sciatte. Sempre più spesso crediamo di essere onnipotenti e unica fonte di verità, con troppa presunzione anteponiamo le nostre idee a quelle degli altri e con arroganza sfuggiamo il confronto. Per smania di grandezza arriviamo a fare affermazioni infondate, denigratorie che spesso oltrepassano ogni decoro ed ancor peggio i limiti della legalità. Sul lavoro dimentichiamo di rappresentare un pubblico ufficio, ignoriamo regole deontologiche, anteponiamo agli interessi pubblici sempre più fatiscenti e allo sbando quelli privati, restiamo vittime delle tensioni che si creano ed anche la più piccola parola detta male, il più veniale atteggiamento ambiguo, rischiano di trasformarsi nel più classico e grave frainteso destabilizzando l’equilibrio dell’ambiente. Viviamo un momento storico dove non si è solo smarrita la strada maestra ma questa non si è mai trovata, né si sa dove sia. In una così delicata fase, non si può più aspettare che siano altri ad intervenire per risolvere i problemi, ognuno di noi deve essere pronto a scendere in campo, inventarsi qualcosa di geniale che possa in qualche modo spezzare questa spirale negativa. Nel mezzo di tanto Continua a leggere