LA CONSULTA DEI GIOVANI INCONTRA NICOLA GRATTERI

di Consulta Giovanile di San Sosti

Gratteri 1

“Per quale motivo non conviene essere “ndranghetista”? Perché è giusto che sia Gratteri 2l’essere a prevalere sull’avere!”.
Con questa pregnante affermazione il dott. Nicola Gratteri, Procuratore aggiunto del Tribunale di Reggio Calabria, ha dato inizio alla sua disamina totalizzante sulla legalità e sulla giustizia.
Lo ha fatto con l’arguta semplicità di chi conosce il dramma della criminalità, con il coraggio di chi lotta contro la ndrangheta a testa alta e con la grandezza di chi sa parlare alle coscienze, scuotendole. Ecco perché il 27 gennaio 2014 rimarrà una data indimenticata per la Consulta dei Giovani, per l’Amministrazione Comunale e per l’Istituto comprensivo di San Sosti, promotori dell’ incontro.
Un incontro reso prezioso dall’analisi critica dei modelli sociali più importanti, la famiglia e la scuola, evidenziando come da un loro cattivo orientamento ben possono generarsi meccanismi di facile devianza; dall’encomio dello studio e della cultura come strumenti di discernimento  risoluto del  bene e del male; dalla denigrazione del silenzio come  assoluzione.
Il dott. Gratteri non ha assolto il silenzio della Chiesa nei rapporti controversi con la ndrangheta e, presentando il libro “Acqua Santissima”, non ha esitato a sottolineare i comportamenti anomali degli “ndranghetisti devoti” e dei “preti degli intrighi”. Ha raccontato le verità scomode di due mondi che per loro natura avrebbero dovuto respingersi e che, invece, spesso si sono tristemente incrociati. Ma, ha raccontato anche di preti dimenticati, di preti coraggio e della “speranza” Papa Francesco, simbolo di una fede rinnovata.
Ha evidenziato gli errori di un sistema segnato dal livore della ndrangheta e dalla crisi della legalità perché, ha affermato con forza: “la ndrangheta esiste fino a quando esisterà consenso sociale”. Ed è proprio il consenso di una parte delle istituzioni laiche e religiose e di una parte del popolo ad alimentare le pratiche amare dell’”onore” e del “possesso del territorio” che imprigionano la nostra Regione, degradandola.
La Consulta non ha dubbi. Sta decisamente dall’altra parte, dalla parte della libertà, dalla parte di chi, nonostante tutto, crede nella legalità e nella speranza che “l’essere possa prevalere sull’avere”. Ha fatto tesoro della lezione di vita del dott. Nicola Gratteri, dell’emozione dei ragazzi nel porgli le domande, dell’atrio della scuola media pieno come non si vedeva da tempo, degli interventi attenti degli oratori, del peso valoroso di quelle parole che sebbene scomode rilanciano la speranza di azioni improntate alla verità  e alla giustizia.

Una risposta a “LA CONSULTA DEI GIOVANI INCONTRA NICOLA GRATTERI

  1. vincenzocalonico1970

    E’ da tempo che seguo gli incontri presieduti dal dott. Gratteri e posso affermare senza alcuna presunzione che ognuno di essi, ha peculiarità e approfondimenti diversi rapportati agli ambiti in cui enuncia le Sue doti, esperienze e straordinarie virtù professionali. Frasi, parole, ricche di significati che lasciano un segno non solo nel momento in cui si percepiscono, ma soprattutto successivamente all’evento, in momenti in cui ci si rilassa ed a mente serena, si ha l’abilità di comparare gli intesi palesati, che circoscrivono un sistema molto complesso, occulto e delicato, alle nostre realtà sociali non escludendo, anzi, tutto il sistema istituzionale a vario titolo.
    L’effetto non sarà rassicurante per come si possa istantaneamente pensare o percepire, ma si manifesterà in accorgimenti, impressioni, riflessi, ipotesi etc, che prima di ascoltare e meditare sulle espressioni del dott. Gratteri, non ci si rendeva conto nemmeno di poter immaginare che un sistema, una compagine, un impianto criminoso, possa interagire velatamente anche con la nostra inconsapevole complicità morale che poi non si discosta da una fase prettamente omertosa.
    Il dott. Gratteri, illustra elementi sugli apparati degli ambienti criminali più noti, ma inistancabile nel far comprendere che anche nelle aree apparentemente emarginate dalla criminalità o che possano sembrare tali, esistano capacità nell’essere presente tramite infiltrazioni metodologiche quasi invisibili che non si discostano affatto da quella puramente a delinquere; anzi, nel sistema metodologico, l’affinità rende invisibile l’organismo criminoso che agisce con consapevolezza ma allusivamente nella pubblica e privata amministrazione.
    Basterebbe riascoltare, compreso il 2013, tutte le cerimonie di inaugurazione degli anni giudiziari.
    Mi preme formulare i più vivi complimenti per chi ha voluto la presenza del dott. Gratteri nella nostra San Sosti che di sicuro, la data del 27 di gennaio 2014, rimarrà nei ricordi di chiunque, ma principalmente, mi auguro, le parole, le frasi, la lealtà del nostro compaesano dott. Gratteri, resteranno impressi nella mente degli studenti che hanno avuto la fortuna di ascoltarlo.

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