Mi chiamo Stefano Carbone, sono nato e vivo a Crotone; sono laureando in Conservazione dei Beni Culturali con indirizzo Archeologico presso l’UNICAL di Cosenza. Nonostante la notevole distanza tra la mia città e il bellissimo paesino che è San Sosti, mi sento molto legato ad esso dalla sua bellezza e soprattutto dalla fraterna amicizia che mi lega ad Angelo Martucci. Ho partecipato a ben due campagne di scavi archeologici ai Casalini (2001-2003) condotte dal prof. Giuseppe Roma, Direttore della cattedra di Archeologia e Storia delle Arti dell’Ateneo cosentino. Proprio in questi ultimi mesi è in fase di stesura la tesi di laurea assegnatami dalla Cattedra di Archeologia della Magna Grecia, che ha come oggetto questo territorio e più in generale, la Sibaritide in età protostorica. Nelle diverse fasi di analisi, catalogazione e datazioni dei materiali provenienti da diversi siti della Sibaritide, ho avuto l’occasione di studiare numerosi oggetti provenienti dal territorio di San Sosti. Ciò è stato possibile grazie alla disponibilità del mio amico Angelo che si è subito messo a mia completa disposizione fornendomi un’articolata documentazione fotografica e bibliografica della zona. Dai reperti da me analizzati ho trovato molto interessanti i numerosi resti ceramici provenienti dalla località serra, dove sono state individuate due necropoli, risalenti al Geometrico Medio (775-725) e un grande dolium risalente al Bronzo Recente (XIII-X sec. a.C.). sempre dalla località Serra proviene un frammento di vaso a staffa di imitazione micenea, confrontabile con esemplari coevi rinvenuti a Broglio di Trebisacce, risalenti a TE IIIC (XIII-XII sec. a.C.) e una porzione di olla biconica dello stesso periodo che trova confronto con uno simile rinvenuto durante lo scavo archeologico all’interno della chiesa del Carmine, diretto dalla Soprintendenza Archeologica della Calabria. Altrettanto interessante è la ceramica protostorica rinvenuta durante gli scavi dei Casalini, dove addirittura è stata rinvenuta ceramica ad impasto risalente al III millennio a.C. Dal Castello della Rocca proviene un altro frammento di vaso a staffa della stessa tipologia di quello della località Serra, Broglio di Trebisacce e Torre Mordillo. Grazie alle ultime scoperte si può ipotizzare un fitto sistema insediativo, su questa porzione di territorio dell’alta valle dell’Esaro, in villaggi posizionati a distanze regolari con un grande nucleo principale che doveva sorgere sulla sommità della collina dove attualmente sorge il centro storico di San Sosti, (Scavo archeologico chiesa del Carmine) a sua volta sottoposto al grande abitato enotrio di Torre Mordillo, in territorio comunale di Spezzano Albanese, posto all’imbocco della vallata, il quale, proprio grazie a questi abitati minori, controllava tutto il territorio nord-occidentale della Sibaritide. Gli stretti rapporti socio-economici tra il grande abitato enotrio di Torre Mordillo e questa parte di territorio della Sibaritide, è attestato dall’omogeneità artistica dei manufatti sinora rinvenuti (Serra Casalini, Castello della Rocca, Chiesa del Carmine). Quasi tutti i reperti sopra accennati, si possono ammirare nella mostra allestita all’interno del Museo Multimediale Archeologico del Parco Nazionale del Pollino, “San Sozonte“ che sarà inaugurata venerdì 8 Agosto. Ho avuto il piacere di collaborare con Angelo e gli altri volontari alle fasi di catalogazione e datazione dei materiali esposti nelle vetrine ed alla realizzazione dei pannelli didattici esplicativi dei siti.
Infine mi corre l’obbligo di ringraziare la Dottoressa Silvana Luppino, direttrice dell’Ufficio territoriale di Soprintendenza per il rilascio dell’autorizzazione necessaria per lo studio dei reperti; il Sindaco di San Sosti, On/le Vincenzo BRUNO e tutta la sua Amministrazione Comunale (che mi impegno di omaggiare con una copia del mio elaborato), che ha accolto positivamente la mia richiesta, di collaborare, titolo gratuito, alle fasi di catalogazione dei reperti, che saranno pubblicati nella tesi di laurea già in via di completamento, ed all’allestimento della mostra. Un particolare ringraziamento ad Angelo, il quale si è prodigato che mi venissero accordati i permessi necessari (i quali costituiscono crediti formativi in sede di laurea e per l’accesso ai concorsi pubblici), presso la Soprintendenza Archeologica della Calabria e presso l’Amministrazione di San Sosti.
Stefano Carbone

Corredo di armi, VIII sec. a.C.

Dolium XII-X sec. a.C.
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