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Uovo, gallina e politica

E’ nato prima l’uovo o la gallina? E’ una domanda che l’uomo si pone da millenni. E non è una domanda da poco…è un vero rompicapo! Perché è noto che la gallina nasce dall’uovo e l’uovo nasce dalla gallina…per cui se diciamo che è nata prima la gallina dobbiamo chiederci però come sia nata e se diciamo che è nato prima l’uovo dovremmo capire “da dove sia spuntato”… Ma che centrano l’uovo e la gallina con la politica? Forse qualcosa centrano. Infatti nel dialogo politico non siamo ogni volta chiamati a scegliere cosa è necessario venga prima? A stabilire delle priorità? Ebbene quali sono le priorità nella nostra piccola realtà di paese ? Da dove dobbiamo cominciare? Dall’uovo o dalla gallina? E’ un problema fondamentale stabilire l’inizio, l’origine di ogni cosa .Per realizzare un edificio si segue una procedura, quindi ogni fase della realizzazione dall’inizio alla fine è scandita da una logica ben precisa. Anche per amministrare un paese, piuttosto che una città o uno stato, si deve seguire un progetto redatto sulla base di una logica in vista della realizzazione di uno o più obbiettivi. E’ evidente quindi che gli obbiettivi da raggiungere presuppongono dei punti di partenza. Quindi io ritengo che il politico che si presenti agli elettori partendo dagli obbiettivi che intende raggiungere, paradossalmente, non sia un buon politico. Il bravo politico deve innanzi tutto partire dalle basi, dare conto ai potenziali elettori da dove intende partire, quali strade intende seguire, quali strumenti adottare e soltanto alla fine quali obbiettivi raggiungere. Io diffido da chi da un giorno all’altro dice, senza dare conto di come intende farlo, “ toglierò l’ICI sulla prima casa” (il riferimento è casuale). Allo stesso modo ritengo che il cittadino partecipe nella vita del paese sia quello che, nelle sue modeste possibilità, non si limiti a chiedere ma anche a proporre. Le proposte sono l’arma migliore per legare le azioni del politico. Se quest’ultimo infatti, è cosciente del fatto di essere stato eletto da cittadini partecipi che HANNO DELLE IDEE si sentirà vincolato a seguirle.

Per cui diciamo la nostra!

Art.1 della Costituzione Italiana “…La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”

Elio Ardifuoco

Tutti in piedi

A teatro al termine di una rappresentazione coinvolgente, appassionante e che sia stata in grado di suscitare le emozioni degli spettatori, tutti quasi in un impeto naturale ,quasi a volersi sentire più vicini agli artisti, a voler mostrare il cuore (fisicamente) si alzano in piedi battendo le mani o magari chiedendo il bis. Immaginiamo che su quel palco scorrano le immagini delle varie amministrazioni che si sono negli anni succedute con tutte le promesse non mantenute, gli sprechi, i volti sorridenti durante le campagne elettorali, le canzoncine che “a bordo” delle macchine attraversano il paese (quasi a voler dire si si voi ascoltate le canzoncine che al resto ci pensiamo noi), le opere mai realizzate, la totale assenza di idee innovative che potessero portare una ventata di speranza e di voglia di rendersi utili per il paese, gli specchietti per le allodole, i colpi di mano, gli assi nella manica. Certo nessuno si alzerebbe per applaudire e tanto meno per chiedere il bis. Eppure quello che vi chiedo oggi è di alzarci in piedi. Non per “mostrare il cuore” ma per dimostrare che le cose si possono cambiare. Non per dimostrare il nostro consenso per le cose fatte o non fatte ma per dare dei contenuti ad una campagna elettorale che ne sarebbe priva .Cominciamo da ora. Avanziamo proposte perché i futuri candidati sappiano che le cose sono cambiate. Da oggi in poi saranno votati democraticamente sulla base dei contenuti. Il futuro sindaco di San Sosti sarà colui il quale avanzerà le migliori proposte e le realizzerà. Perchè se le realizzerà ci guadagnerà la gente e, se la vogliamo vedere in termini egoistici, ci guadagnerà lui perché potrà camminare a testa alta, perché sicuramente (sono i meccanismi della politica) verrà rieletto, perché avrà l’onore di rimanere nei cuori e nella memoria della gente e, aggiungo, avrà la sua meritata standing ovation.

Elio Ardifuoco

CARA VECCHIA FIERA

In realtà voleva essere un commento all’articolo/sfogo dell’amico Pietro Bruno (la sua mente è a Roma ma il suo cuore è a San Sosti!) poi però mi sono reso conto che la “faccenda” di quella che è stata ribattezzata “l’antenna del castello” è davvero incommentabile! Posso solo dire che anche a San Sosti abbiamo il nostro EcoMostro. Ho deciso allora, visto che è stata lì chiamata in ballo, di dire due paroline sulla cara vecchia fiera. Cara perchè, chi non ricorda le lunghe estenuanti passeggiate dall’Hotel Santa Croce fino “alla fontana” dove ci si rifocillava di acqua insolitamente fredda e si ripartiva per altre 2-3 ore di marcia; e i bagni di folla cui si andava incontro quando si tentava di attraversare in macchina “u chianu da fera”, quei bagni di folla che ti facevano sentire una rockstar alle prese con i suoi fans e nei quali avresti tanto voluto essere Mosè; e i doni che i generosi commercianti ci lasciavano terminata la fiera e che rimanevano a decorare “u chianu” nei giorni successivi e che ci facevano tanto sentire la loro mancanza. Vecchia perchè, inutile a dirlo, la fiera del Pettoruto ha una tradizione centenaria, è un filo conduttore che lega epoche, culture, tradizioni, usanze diverse…appunto diverse. E a questa diversità che è una diversità conseguente all’evoluzione non si è accompagnata l’evoluzione delle strutture, delle condizioni igienico-sanitarie e di viabilità che il comune aveva il dovere di apprestare per consegnarci una fiera del Pettoruto che fosse compatibile con le esigenze della modernità. Fiera perché fiera si estendeva lungo il piano al quale ha dato il suo nome e fiera portava addosso il fascino della sua storia centenaria…quella stessa fierezza con cui ha saputo ritirarsi silenziosa in quello squallido “spiazzale” abbandonata dal comune (ma questa non è una novità) e forse anche dalla gente (e questa è la novità). Eppure in quel punto si sarebbe potuto fare qualcosa di molto bello: che cosa avreste pensato se la nostra Fiera pur restando in quello stesso piazzale fosse stato circondato da siepi curate, alberi, illuminazioni suggestive e poi sentieri in pietra, muretti in tufo, zampilli e fontane artistiche? Penso che sarebbe stata tutta un’altra cosa…ma forse è troppo…siamo abituati ad accontentarci.

Elio Ardifuoco

Mi riferisco ai miei quattro articoli pubblicati sul Giornale Interattivo e puntualizzo…

Mi sono voluto inserire nel dibattito politico locale che, a mio giudizio, sembrava sterile e basato più su rancori personali più che ad un interesse alla critica costruttiva. (faccio riferimento, principalmente, a quella “pseudo satira” politica, che per anni è serpeggiata nel dialogo politico sansostese”, spesso unilaterale. Dall’altro campo, però, non ci sono state delle risposte convincenti e quindi si è proceduto su direttive diverse, perdendo di vista gli obbiettivi comuni.

NIENTE DI PIU’ SBAGLIATO!

Si doveva collaborare. Dicevo che sono intervenuto nel dibattito politico ponendo delle critiche, sia di tipo generico che specifiche e che abbracciano un periodo di tempo molto ampio e non relativo solo agli ultimi quattro anni. Ho fatto rilevare, e proseguirò in tal senso, come varie Amministrazioni, che si sono susseguite negli anni, non siano state attente e in sincronia con alcuni programmi ministeriali e regionali, perdendo,così, buone opportunità. Anche la mia disponibilità a guidare una coalizione civica alle prossime elezioni comunali è finalizzata ad aprire un dibattito costruttivo tra tutte le forze politiche in campo, e non ad un arrivismo e protagonismo personale. Tengo a sottolineare che non c’è stata da parte mia alcuna intenzione di offendere o denigrare o dare colpe di tipo soggettivo a nessuno. La mia simpatia per una parte politica e la stretta amicizia (di cui sono onorato) con persone di rilievo nella politica sansostese, non mi esime dal fare, quando necessario, le mie modestissime considerazioni critiche.

Il mio obbiettivo è solo il bene di San Sosti.

Pietro Bruno