Compiuta Donzella. La divina Sibilla – la prima poetessa italiana.

La letteratura italiana nasce e si sviluppa in forte ritardo rispetto alle altre letterature straniere, poiché l’utilizzo e la conservazione del latino come lingua dotta, ostacolava in Italia l’affermarsi del volgare come lingua della cultura. Difatti, la lingua italiana, al pari delle altre lingue romanze deriva dal latino, e soltanto durante il XIII secolo si producono testi in volgare di un certo valore letterario e, pertanto, si comincia a parlare di letteratura italiana, le cui manifestazioni diventano, fin dai primi anni del secolo, numerose e diversificate. In particolare, la letteratura italiana è fortemente legata alla lirica religiosa, molto diffusa nel Medioevo, e alla scuola poetica siciliana. Con riferimento alla letteratura religiosa, essa nasce per gli ordini di preghiera sorti in Italia, tra il 1100 ed il 1200 d.C., in seguito alle difficoltà economiche e politiche derivanti dalla guerra, allorchè molte persone si allontanavano dalla società, ritirandosi in luoghi deserti, dedicandosi esclusivamente alla preghiera, lodando Dio ed elevandosi spiritualmente, trovando quell’amore, quella pace e quella tranquillità tanto attese. In Umbria sorge l’ordine francescano fondato da San Francesco D’ Assisi, nato presumibilmente nel 1181 e morto nel 1226 alla Porziuncola, presso Assisi, che è considerato il primo scrittore ed il massimo esponente della letteratura religiosa nell’Italia centrale. “Il cantico delle creature” o “Il cantico di frate Sole”, elogio di Dio e di tutte le sue creature, ricco di semplicità e candore, che il Santo compone nel 1224, s’identifica in una delle prime opere capitali della poesia italiana ed in uno dei primi documenti della letteratura italiana. E’ uno dei primi testi scritto in un volgare italiano, quello umbro, e presenta anche vocaboli in latino, in francese ed in italiano, mediante il quale inizia la storia della letteratura italiana. Relativamente alla scuola poetica siciliana, prima scuola letteraria, fiorisce in Sicilia, alla corte dell’imperatore svevo Federico II nella prima metà del XII secolo ed è costituita dal primo gruppo di poeti consapevoli di fare opera d’ arte, che abbiano modelli a cui riferirsi e principi a cui ispirarsi. Sull’esempio dei provenzali, tale scuola elabora una lirica d’ arte in volgare ispirata all’amor cortese, una vera e propria poesia intellettualistica incentrata sullo studio della natura e del modo di manifestarsi dell’amore,  reputato come dedizione assoluta dell’ innamorato alla donna amata e i suoi principali esponenti furono Jacopo da Lentini e Pier della Vigna. La lirica cortese si diffonde ben presto in Toscana, patria della prosa italiana di Giovanni Boccaccio, ovviamente pervasa da novità a livello di accenti e di ispirazione. Ed è proprio a Firenze, che più tardi sarà la culla del Rinascimento, a testimonianza dell’ apertura sempre maggiore della città toscana ad ogni esperienza civile e sociale, e del primato che stava conquistando su tutta la penisola, vive e opera la prima voce letteraria femminile in volgare italiano: Compiuta Donzella.

La storia di Compiuta Donzella, il nome, o lo pseudonimo, sotto cui si cela quest’importante rimatrice fiorentina che vive nel XIII sec., è ancor oggi avvolta dal velo del mistero. Si è discusso molto sulla sua  reale o presunta esistenza, ma oggi si crede che sia vissuta realmente nella seconda metà del duecento e  che <<Compiuta Donzella>> sia più uno pseudonimo che un nome, anche se <<Compiuta>>, cioè <<piena di ogni virtù>> era nome assai diffuso in Firenze. L’autenticità viene confermata innanzitutto dalla presenza del suo nome fra i sonetti di Mastro Torrigiano, identificabile con l’omonimo medico che studia a Bologna, che vive a Parigi e che muore intorno al 1313 in età  avanzata e anche perché Guittone d’Arezzo le indirizza un’epistola, la quinta, che suona come un panegirico delle sue virtù:
Soprapiacente donna, di tutto compiuto savere,

di pregio coronata, degna mia Donna Compiuta,

Guitton, vero devotissimo fedel vostro, de quanto

el vale e po’, umilmente se medesmo raccomanda

voi.

Poeta al femminile, che soprattutto in ambito romantico ha goduto di una grande stima, Compiuta Donzella è considerata la prima poetessa italiana, la prima donna che compone poesia d’arte in volgare italiano. Vive nell’ambiente toscano e riceve un’educazione e una cultura rare in tempi in cui l’analfabetismo era molto diffuso, specialmente tra le donne. Pertanto, se riconosciuta era la sua attività, se pubblicamente veniva esaltata la sua voce, come dimostrano le lodi e i riferimenti, in un’ epoca come quella medievale in cui molto raramente alle donne era concesso esprimersi in letteratura, Compiuta doveva allora essere dotata di indubbie qualità artistiche. Della Compiuta sono conservati  in un codice vaticano soltanto tre sonetti, ispirati alla scuola siciliana e alla poesia provenzale, nei quali esprime una certa freschezza di sentimento, adattando i caratteristici canoni della lirica cortese alla sua situazione sentimentale e che sono ammirati per una particolare spontaneità e semplicità del linguaggio. Per di più, i sonetti della Compiuta attestano la vivacità dell’ambiente sociale e culturale fiorentino, ormai aperto alle esperienze più varie e perciò anche a quelle di una donna rimatrice. Il solo fatto di aver raccolto i suoi versi in un codice, tra i più autorevoli, appunto quello vaticano, costituisce una testimonianza ulteriore dell’avanzamento della società fiorentina. Ecco allora i tre sonetti composti dalla prima voce al femminile della lirica volgare:

A la stagion che ‘l mondo foglia e flora

A la stagion che ‘l mondo foglia e fiora
acresce gioia a tut[t]i fin’ amanti:
vanno insieme a li giardini alora
che gli auscelletti fanno dolzi canti;

la franca gente tutta s’inamora,
e di servir ciascun trag[g es ‘ inanti,
ed ogni damigella in gioia dimora;
e me, n’abondan mar[r]imenti e pianti.

Ca lo mio padre m’ ha messa ‘n er[r]ore,
e tenemi sovente in forte doglia:
donar mi vole a mia forza segnore,

ed io di ciò non ho disìo né voglia,
e ‘n gran tormento vivo a tutte l’ore;
però non mi ralegra fior né foglia.

Lasciar vorria lo mondo e Dio servire

Lasciar vor[r]ia lo mondo e Dio servire

e dipartirmi d’ogne vanitate,

però che veg[g]io crescere e salire

mat[t]ezza e villania e falsitate,

ed ancor senno e cortesia morire

e lo fin pregio e tutta la bontate:

ond’io marito non vor[r]ia né sire,

né stare al mondo, per mia volontate.

Membrandomi c’ogn’om di mal s’adorna,

di ciaschedun son forte disdegnosa,

e verso Dio la mia persona torna.

Lo padre mio mi fa stare pensosa,

ca di servire a Cristo mi distorna:

non saccio a cui mi vol dar per isposa.

Ornato di gran pregio e di valenza

Ornato di gran pregio e di valenza

e risplendente di loda adornata,

forte mi pregio più, poi v’è in plagenza

d’avermi in vostro core rimembrata

ed invitate a mia poca possenza

per acontarvi, s’eo sono insegnata,

come voi dite c’a[g]io gran sapienza;

ma certo non ne son [tanto] amantata.

Amantata non son como vor[r]ia

di gran vertute né di placimento;

ma, qual ch’i’ sia, ag[g]io buono volere

di senire con buona cortesia

a ciascun ch’ama sanza fallimento:

ché d’Amor sono e vogliolo ubidire.

Concludo sottolineando che Compiuta Donzella di Firenze, straordinaria donna medievale, riesce a conquistare nell’Ottocento gli studiosi della letteratura delle origini e, soprattutto il critico e storico della letteratura italiana Francesco de Sanctis (Morra Irpina, oggi Morra De Sanctis, 1817 – Napoli 1883) che, esaminando la poesia toscana, scrive: “Gittando uno sguardo su quelle antichissime rime, non ritrovi la vivacità e la tenerezza meridionale, ma uno stile sano e semplice, lontano da ogni gonfiezza e pretensione, e un volgare già assai più fino, per la proprietà dè vocaboli ed una grazia non scevra di eleganza… In queste rappresentazioni schiette dell’animo, …il poeta è sincero, vede con chiarezza istintiva quello s’ ha a fare e dire, come fa il popolo, e non esprime i suoi sentimenti… a lui basta dire il fatto e la sua immediata espressione, senza dimorarvi sopra, parendogli che la cosa in se stessa dica tutto: semplicità… che è qualità principale del parlare fiorentino. Uno stupendo esempio trovi in questo sonetto della COMPIUTA DONZELLA fiorentina, la divina Sibilla, come la chiama MAESTRO TORRIGIANO.[1] Inoltre, il De Sanctis, pone a confronto il sonetto A la stagion che ‘l mondo foglia e flora della Compiuta con un sonetto dello scrittore Bondie Dietaiuti, che vive nel XIII sec. e che si occupa anche di cose morali, riscontrando nei due componimenti, molto simili per concetto e condotta, grande semplicità di pensiero e di andamento e un modo di narrare, senza riflessioni ed emozioni, ma colmo di vivacità colorita che suscita le più vive impressioni. Per di più, elogia il sonetto del Dietaiuti considerandolo “cosa perfetta” per arte e perfezione di forma, ma preferisce: “…la perfetta semplicità del sonetto femminile, con movenza più vivace, più immediata e più naturale.”[2]

Rosamaria Bisignani


[1] F. De Sanctis, Storia della letteratura italiana, I vol. pag. 25, European Book, Milano 1984

[2] Idem, pag. 26

Fonti bibliografiche:

F. De Sanctis, Storia della letteratura italiana, I vol., European Book, Milano 1984;

La letteratura italiana, I vol. “Le origini e il duecento”, ed. speciale per il Corriere della sera, RCS Quotidiani S. p. A., Milano 2005;

F. Roncoroni e M. Sboarina, I modelli testuali, Arnoldo Mondadori Scuola, Milano 1992;

Sambugar / Ermini, Lineamenti di storia e di letteratura italiana ed europea, I vol. “Dalle origini al Rinascimento”, La nuova Italia, Scandicci (Firenze) 1995;

A. Gianni, Storia e Antologia della Letteratura italiana, I vol. “Dalle origini al Quattrocento”, casa editrice G. D’ Anna, Messina – Firenze 1991.

3 risposte a “Compiuta Donzella. La divina Sibilla – la prima poetessa italiana.

  1. interessante tutto il sito

    chiara la presentazione di Compiuta Donzella:leggeremo un sonetto alla inaugurazione della Biblioteca dei libri salvati- sezione Poesia delle donne

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  2. grazie per le ricche informazioni di questo sito,è molto interessante soprattutto per me che dovevo approfondire questo argomento.

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  3. Felicemente sorpresa per questa bella presentazione di Compiuta Donzella.

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