Archivi del mese: aprile 2013

Segnalazione di un cittadino: utilizzo suolo pubblico come parcheggio di auto in disuso

SPERO PUBBLICHERAI QUESTO MIO ARTICOLO.
PREFERISCO RIMANERE ANONIMO CARO RAFFAELE.

ImmagineImmagine 1

Dalle due foto, prese da google maps, del 2009 si può notare che la fiat 500 bianca tra l’altro con le ruote sgonfie è ferma lì indisturbata da già molto tempo.
Oggi aprile 2014 a distanza di 5 anni la macchina è ancora lì e nessuno ha fatto niente.
Come mai i Vigili Urbani non fanno niente?
Siamo a San Sosti e tutto è legittimo. Stiamo parlando di suolo PUBBLICO.
Secondo le norme in materia, i vigili urbani dovrebbero fare una segnalazione, trovare il proprietario e provvedere alla rimozione entro 60 giorni dall’avviso. Sarebbero soldi che entrerebbero nelle casse del Comune.

A San Sosti massiccio spiegamento di agenti del Corpo Forestale dello Stato per un’operazione antibracconaggio.

Fonte CN24

Agenti del C.F.nella Caserma di San Sosti ad operazione conclusa

Agenti del C.F.S. nella Caserma di San Sosti ad operazione conclusa

Agenti del Corpo Forestale dello Stato hanno eseguito, in diversi comuni della valle dell’Esaro e del parco nazionale del Pollino, un’operazione volta al sequestro preventivo di armi, munizioni e apparecchi radio a carico di alcune persone accusate di bracconaggio, esercitato all’interno di aree protette. L’operazione, denominata “Montea”, dal nome della zona interessata, coinvolge i comuni di Sant’agata d’Esaro, San Sosti, Roggiano Gravina e Fagnano Castello. Cinquanta gli uomini impiegati, con il supporto di un elicottero.

h 15:47 | Undici persone indagate, 35 fucili sequestrati insieme con 7 radio ricetrasmittenti e 1500 munizioni a “palla unica” e “spezzata”. Questo il bilancio dell’operazione “Montea” eseguita stamani dagli uomini del Corpo Forestale dello Strato in diversi comuni del cosentino. Gli indagati sono stati ripresi mentre praticavano attività venatoria illegale in area protetta grazie all’ausilio di apparecchiature di videosorveglianza. La vasta operazione, il cui nome deriva dal monte dove veniva praticata tale attività illegale, ha visto impegnati questa mattina 50 uomini del Corpo e un elicottero NH 500proveniente dal Centro operativo Aereo Unificato di Lamezia Terme. In particolare sono stati eseguiti nei comuni di Continua a leggere

La diga che c’è e non c’è: Esaro, 30 anni di scandalo italiano

Di Giampiero De Luca (youreporter.it)

La storia della diga dell’Esaro è iniziata con i primi sondaggi geologici effettuati durante gli anni sessanta e settanta in prossimità dei comuni di Sant’Agata di Esaro e di Malvito, nella provincia di Cosenza.
Agli inizi degli anni ’80 l’ex Cassa del Mezzogiorno, poi Agesud, ha affidato i lavori della diga al raggruppamento d’imprese Lodigiani, Italstrade, Del Favero, per una spesa iniziale prevista di 75 miliardi delle vecchie lire.
I lavori appaltati nel 1982 sono andati avanti a rilento anche perché gli enti locali interessati hanno poi dimostrato atteggiamenti incoerenti dato che non erano stati stabiliti i territori che avrebbero beneficiato della costruzione della diga. Nel 1987 in seguito ad un movimento franoso sulla sponda sinistra dell’invaso, i lavori furono sospesi e circa 300 operai messi in cassa integrazione. Il raggruppamento d’imprese durante la sospensione di una parte dei lavori, ha continuato a detenere la titolarità dell’appalto facendolo lievitare fino a 745 miliardi, sempre delle vecchie lire.
Nel 1993 interviene la magistratura che blocca definitivamente i lavori della diga dell’Esaro. Viene emesso un ordine di custodia cautelare nei confronti del commissario del consorzio di bonifica con l’accusa della richiesta, rivolta alla ditta Lodigiani, di ben 5 miliardi di lire, ai quali si aggiungono anche altri 350 miliardi per la realizzazione dei canali di gronda.
Nel 2002 grazie ad un accordo quadro con il governo d’allora, si rimette in moto la macchina dei lavori appaltata ad una ditta di Milano, la Torno Internazionale Spa. Durante la fase di costruzione, la Sorical, società calabrase a capitale pubblico privato, per la gestione dell’approvvigionamento e la fornitura dell’acqua ad uso potabile sul territorio della Regione Calabria, subentra all’amministrazione regionale in qualità di Ente Attuatore.
Essendo tale ente con capitale sociale detenuto per metà dalla regione, si scopre che nel restante 50% trovasi agenzie sia italiane che straniere: Led Italia, Idracos, Siba, Sicilia Acque, Geal AcquaLatina spa, Sicea Spa, Sagidep Spa, Compagnia generale delle acque spa, ed Veolia general des Eaux, gruppo francese che gestisce le risorse idriche all’estero ed in particolare in Italia, in quasi tutte le regioni, non di rado assieme ai nomi citati sopra.
Nel 2005 la regione Calabria stanzia ulteriori 78 milioni di euro per vedere finalmente completata l’opera. Dall’82 al 2005, sono già stati spesi oltre 350 milioni di euro, per un’opera che non vede neanche il 20% dei lavori in corso. Nonostante questo ulteriore finanziamento pubblico, nel 2006, a causa di un contenzioso fra appaltatore ed amministrazione, 70 operai vengono licenziati dalla ditta Torno, società addetta alla costruzione della diga dell’Esaro.
A marzo del 2007, la procura di Castrovillari sequestra nuovamente il cantiere e la documentazione progettuale a causa di un’inchiesta giudiziaria promossa dal progettista Ing. Alberto Trevisan, che vedeva fra gli indagati: vertici della Sorical e l’assessore regionale calabrese ai lavori pubblici. A giugno dello stesso anno, la procura a seguito di un’ordinanza del tribunale del riesame, riapre il cantiere, ma i lavori rimanevano fermi per l’assenza di maestranze.
Nel 2008, l’ennesimo colpo di scena. Viene formalizzata la cessione del ramo d’azienda da Torno Internazionale Spa ad Impresa Spa di Roma e vengono dati in subappalto alla ditta Bam di Cosenza la realizzazione dei lavori residui: completamento della vasca di dissipazione ed le strade per accedere alla diga. Insomma, tutto l’invaso.
Ma ad oggi quei lavori non sono mai stati avviati. I soldi, quasi 600 milioni di euro, non si sa che fine abbiano fatto, o meglio, bisognerebbe chiederlo alle varie aziende che si sono succedute per la realizzazione della diga.

Antonio Vigna Campione Nazione Master di Maratona.

Di Raffaele Rosignuolo

Antonio VignaIl corrispondente del nostro Giornale interattivo per la rubrica del medico, nonché il mio caro zio Antonio, diventa campione italiano di maratona nella categoria M60. I campioni italiani assoluti e master di maratona sono stati designati nella Maratona “Unesco Cities Marathon” tenutasi in Friuli Venezia Giulia.  Questo ragguardevole risultato è stato raggiunto con enormi sacrifici, considerando anche il suo impegnativo lavoro di medico. Lo sport calabrese celebra, con orgoglio, questo atleta che ha portato in alto la nostra Regione; la notizia è stata diffusa attraverso numerose pubblicazioni di quotidiani regionali, sportivi e non.  

Per gli approfondimenti tecnici si rimanda al comunicato stampa della FIDAL, di seguito riportato:

tafuri%20e%20vignaLa prima edizione dell’Unesco Cities Marathon che si è svolta domenica 1° aprile 2013, ha designato i campioni italiani assoluti e master di maratona. Antonio Vigna e Francesco Tafuri entrambi tesserati con la Libertas Lamezia di Lamezia Terme (CZ) hanno rappresentato la nostra regione in questo importante appuntamento. La prova si è disputata in Friuli Venezia Giulia con partenza da Aquileia, arrivo a Cividale del Friuli, passando dalla città fortificata di Palmanova. Vigna, dopo un onorato passato da ciclista, oggi è un ottimo podista più volte campione regionale, spesso ai vertici nelle classifiche nazionali. Roma, Berlino, New York, Amsterdam sono alcune delle sue “42 km” disputate con un primato personale di 3 ore 00’12” e 1ora 22’40” nella mezzamaratona. Alla maratona dell’Unesco, disturbata da un forte vento, ha indossato la maglia di campione d’Italia tra gli MM60, chiudendo la sua fatica in 3h17’32”. Francesco Tafuri, 3ore42’15” di best time, con Firenze, Carpi e Terni nel suo palmares, si piazza terzo tra gli MM65 chiudendo in 4h06’54”. I titoli assoluti sono stati vinti da Ruggero Pertile, 2:16’20” ed Elisa Stefani in 2:40’53”.

8 Aprile 2013: Il ricordo di Giacomo Mancini

Di Michele Iannello

Sono passati ben 11 anni dalla morte di Giacomo Mancini. Nelle persone che hanno avuto modo di conoscerlo rimane vivo più che mai il ricordo del  suo temperamento, la sua vocazione “territoriale” il suo essere Calabrese  fiero ed orgoglioso. Sindaco non “dormiente”, mentre la città assopiva lui, da lassù da quel castello suo osservatorio naturale ne scrutava l’orizzonte. Ne ho sempre apprezzato la sua pragmatezza, il suo garofalo rosso per eccellenza sinonimo di passione e uguaglianza. Unico “legante” tra Città e Provincia. Un territorio difficile il nostro, da sempre alle prese con problemi di collegamenti, viabilità ma soprattutto abbandonato dalle Istituzioni. Ebbene, Giacomo Mancini non è stato solo il Sindaco di Cosenza ma bensì, il rappresentante di un vasto Continua a leggere

Camper a San Sosti per test di screening gratuito a favore della prevenzione dei tumori alla Mammella

FIRMA020Fino al prossimo 14 aprile tutte le donne di San Sosti, comprese nella fascia d’età 50-69 anni, potranno  effettuare un test di screening gratuito per la prevenzione del  tumore della Mammella. Il camper attrezzato per questo servizio stazionerà per qualche altro giorno nel parcheggio di fronte la Guardia Medica di San Sosti. La campagna di prevenzione e diagnosi precoce dei tumori della mammella è stata organizzata dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza in collaborazione con l’amministrazione Comunale di San Sosti.

Sequestrata la vecchia discarica di Sant’Agata d’Esaro.

Fonte: Paese24

Sigilli alla vecchia discarica comunale di S. Agata D’Esaro. Con un provvedimento al vaglio della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, il Corpo Forestale dello Stato ha posto sotto sequestro l’area in località “Colonne”, dove è ubicata la vecchia discarica comunale. Nel 1997 e per qualche anno, il sito -esteso circa 2500 mq- era stato utilizzato dalla precedente amministrazione, per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani del Comune di Sant’Agata d’Esaro, mediante interramento del “tal-quale” in grosse buche praticate nel terreno. La Forestale del Comando Stazione di S. Sosti, ha appurato Continua a leggere