Di Cesare De Rosis
“Ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo”. E’ l’espressione che il sacerdote utilizza nella liturgia della celebrazione eucaristica prima di comunicarsi e prima di distribuire la comunione ai fedeli che si accostano alla mensa del Signore, avendo partecipato alla celebrazione della Parola e dell’Eucaristia, su cui si struttura la Santa Messa. Si tratta di un’espressione che è tratta dal Vangelo di Giovanni . in latino suonasse così: Agnus Dei qui tollis peccata mundi, miserere nobis. Sarebbe interessante sapere come fosse in greco, se la lingua greca fu precedente a quella latina nella storia della liturgia. Ma restiamo al latino. In latino “peccata” è plurale. Ma parrebbe meglio al singolare, come dice Daniele, visto che nella precedente traduzione si è tradotto “tollis” con “togli” e il “togliere” in effetti sta meglio con il singolare di “peccato” che con il plurale: togliere il peccato, meglio che togliere i peccati, è più simbolico e definitivo. Fatto sta che tollis viene da “fero, fers, tuli, latum, ferre” che invece significa “portare” e non “togliere” e non si sa come mai la traduzione, dal latino in italiano, abbia cambiato “atto” Continua a leggere