Faccio parte di quella privilegiata minoranza che ha sostenuto “Porte Aperte”, la lista dei giovani. Orbene, facendo un bilancio di quanto è accaduto, mi si affacciano alla mente tre considerazioni:
A) come mai una lista, emblema di autentico rinnovamento, composta da validi giovani , oggetto di apprezzamento e simpatia da parte della quasi totalità dei cittadini, non ha raggiunto il quorum neppure per entrare in Minoranza? Come si spiega questa contraddizione? Forse per l’incapacità della nostra società ad esprimere un voto libero, di opinione, non orientabile da chiacchiere e promesse vane, da piccoli favori i cui effetti durano solo un giorno, da atteggiamenti istrioneschi che dovrebbero avere soltanto la valenza dello spettacolo, da un imperante familismo che nei tempi odierni dovrebbe trovare linfa soltanto nelle società tribali? In questi interrogativi, che io definisco retorici, si trova la chiave per spiegare il processo involutivo che, da tempo, sta risucchiando il nostro comune e la ragione di un pessimismo severo su quello che sarà il futuro del nostro municipio.
B) La seconda considerazione riguarda i Continua a leggere