Ricordiamo Mons. Francesco Amoroso

Di Vincenzo Tiesi

“Il 21 febbraio del 1989 all’Ospedale civile di Cosenza – dov’era stato ricoverato da tre giorni – moriva Mons. Francesco Amoroso. Insigne rettore del Santuario della Madonna del Pettoruto da più di cinquant’anni, oltre che parroco dei sansostesi, sempre fedele, solerte, zelante e pio. Aveva 81 anni. Ha lasciato la vita terrena in silenzio, dopo un’intensa pratica religiosa alla luce del Cristianesimo più puro e più semplice. Non ha lasciato ricordi di attaccamento ai beni di questa terra. Ha vissuto sempre in coerenza con l’educazione avuta in seminario, ispirata all’obbedienza indiscussa al Papa e al suo pensiero. Alla presenza del Vescovo, Mons. Augusto Lauro, durante la visita pastorale del Marzo 1988, Don Francesco aveva fatto un bilancio della sua vita sacerdotale in cui si rifletteva lo spirito di umiltà dell’apostolo che opera al servizio di Dio e del prossimo. Nell’elenco delle attività svolte a pro della comunità di San Sosti – dove era stato padre e pastore per 50 anni – nulla di personale traspariva: solo la retta coscienza di aver fatto ciò che il dovere gli imponeva. Si rammaricava di non aver potuto fare di più, ma intendeva  ripercorrere senza rimpianti lo stesso itinerario che aveva già fatto. E se il Signore gli concedeva più giorni avrebbe continuato  nella sua missione di guida spirituale di chiunque si accostasse a lui.

A scuola rimase di lui il ricordo vivo di un docente-sacerdote che si rendeva utile, disponibile e presente in ogni  occasione educativa: dalla gita alle manifestazioni accademiche, dalle ore di disorientamento per assenze – giustificate e non – di alunni, alle ore di intenso fervore scolastico. Una presenza, la sua, mai inopportuna e scostante, ma riconciliatrice e unificante perché portatrice di un messaggio umano e sociale che tutti accettavano. Fu un seminatore di bene. Di tutti diceva bene e si sorprendeva, a volte dispiacendosi, quando doveva ascoltare discorsi denigratori o delle tristi verità su persone o su fatti che si verificavano. “Mannaia alli grilli” soleva aggiungere  con tono amareggiato ed espressivo.

Dinanzi a lui son trascorse diverse generazioni: a tutti ha saputo inculcare il senso  religioso e il rispetto per i valori che danno senso alla vita.

Mai si è trovato immischiato in beghe ed intrighi paesani. E’ stato sempre al di sopra delle parti. Di lui tutti ne parlavano e ne parlano con rispetto, stima e venerazione”.

Vincenzo Tiesi

9 risposte a “Ricordiamo Mons. Francesco Amoroso

  1. Che dire, Vincenzo ha scritto un articolo che ha riportato alla nostra memoria, il ricordo di una delle persone più BELLE che abbiano mai vissuto a San Sosti. Il ricordo di Don Francesco non può che aprire, come ha fatto in me, un ricordo indelebile nei cuori e nelle menti di ogni sansostese. Sarebbero centomila le parole da dover dire sul conto di Don Francesco, tutte piene d’amore, di umiltà, di simpatia, di serenità, nel segno di un uomo di indelebile ed intoccabile integrità morale. Quando morì io avevo sedici anni, ma già avevo avuto modo di conoscerlo, nelle varie attività ecclesiastiche, e nella vita quotidiana. Don Francesco era colui che sapeva portare le parole giuste nel posto giusto, sia in chiesa che tra la gente in paese, il tutto nel segno di una fede senza eguali. Certo in cielo lui si trova con Nostro Signore, e dall’alto sorveglia la nostra comunità come ha sempre fatto con amore quando era vivo. Ti saluto Don Francesco e spero che tu possa sempre essere da esempio a tutti noi, soprattutto in questo nostro mondo dove è ormai raro trovare persone come te, perchè regnano invidia, cattiveria, e quant’altro ….

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  2. CERBELLI GIOVANNI

    Io sono di Mottafollone e conoscevo don Francesco. Era, per noi, la piu’ alta istituzione ecclesiastica del tempo. Persona piena di carisma.
    Ricordo che da ragazzino, era il 1953 e successivi, e da Mottafollone, ci recavamo a piedi al Pettoruto, accompagnati dai nostri asinelli. Giunti ai piedi del monte, i “veri fedeli” affrontavano quel sentiero impervio per arrivare al santuario con le ginocchia lacerati per lo sfregamento degli stessi sul terreno misto a pietre appuntite.
    Ci accoglieva sul posto un personaggio pittoresco, d’altri tempi, mi pare si chiamasse Salvatore e aveva il compito di custodire il Santuario.
    Poco prima della messa, vedevamo giungere don Francesco a cavalcioni di un asinello e dopo averci salutato andava in sacrestia a cambiarsi per dire la messa.
    Spesso si intratteneva con i visitatori e qualche volta ci gratificava assaggiando qualche ” purpetta i mulanciana”, qualche fetta di sopressata od altro.
    Lo ricordo per la sua severita’ associata a quel vocione ma era fatto cosi’.
    Io lo avrei fatto beato e poi santo per la grande devozione che aveva nei confronti della madonna.

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  3. Francesco Scilingo

    Bravo,Vincenzo!
    Hai avuto un’ottima idea,alla quale mi associo pienamente,a voler ricordare Don Francesco Amoroso.E’ il minimo che si possa fare per onorare un grande sansostese di adozione,che ha dato lustro al nostro paese e che è stato una guida spirituale impareggiabile.
    Bene hai fatto a commemorarne la Nobile figura,anche per contraddire l’abitudine ormai molto diffusa e consolidata,secondo la quale i Buoni e i Giusti diventano “vecchi ritornelli che nessuno canta più…”
    Francesco Scilingo

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  4. Per quello che mi riguarda, cosa posso dire di Don Francesco! E’ l’unica persona alla quale istintivamente baciavo la mano (mai fatto con nessun altro); mio padre si toglieva il cappello solo davanti ai Carabinieri e a Don Francesco.
    Cosa importante, con Don Francesco il Pettoruto funzionava in tutti i sensi.
    Vincenzo Raimondi

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  5. Peppino De Luca

    Bravissimo Vincenzo:Ci hai emozionato commemorando un grande della nostra storia recente.
    Peppino De Luca

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  6. Sono quelle poche persone che ti fanno sentire orgoglioso di essere sansostese!!Don Francesco e’ stato il padre spirituale di tutti noi che non siamo nati negli anni novanta,la guida e l’istituzione di riferimento.Ti faceva sentire vicino alla fede e manteneva sempre vive le tradizioni legate alla chiesa cattolica.Con lui e’ andata via un periodo storico che rendeva unico San Sosti ,tutti i cittadini uniti e orgogliosi del loro paese.Ormai restano solo i ricordi ma tanto insegnamento specie in chi come me ha avuto la fortuna di conoscere e crescere con Don francesco,oggi manca tanto una figura del genere,un punto di riferimento,esistono solo cattiverie, ipocrisie e furbizie,lo dimostrano i tanti commenti che ogni giorno affiorano su questo giornale,piene di astio e rancori!!
    Grande Don Francesco,sarai ricordato fino all’ultimo cittadino che rimarra’ a San Sosti.La tua voce tremante ma piena d’amore e comprensione,i riti religiosi condotti da te avevano un altro sapore,il maestro di religione attento ma esigente,anche nei momenti (rari) di ira la tua bonta’ d’animo nonsfioriva mai.Ciao e grazie di tutto!!!

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  7. Complimenti Vincenzo,
    la memoria è un bene da salvaguardare dalle incursioni dei novelli pirati dell’oblio, poiché essa sola può indicarci tra i tanti sentieri che quotidianamente percorriamo, quali siano stati tracciati con saggezza e perizia.
    Che il ricordo di don Francesco Amoroso possa evocare vie virtuose alle nuove generazioni e
    a quanti ne hanno ereditato il profondo patrimonio spirituale, l’immagine del nostro amato Don serva da esempio e anche da… monito!

    Francesco Capalbo
    San Sosti 23 febbraio 2010

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  8. Mi sono venuti gli occhi lucidi dalla gioia nel vedere la foto del nostro caro Don Francesco Amoroso. Un pezzo di Storia di San Sosti che difficilmente sarà dimenticato, personaggio umile socevole, illuminare , pieno di carisma ha dedicato la sua vita al Signore e soprattutto alla comunità. Per quello che ricordo di questo Sant’uomo era il suo saper comunicare con le pers0ne, sempre gentile premuroso , con il sorriso sulle labbra si prendeva a cuore i problemi della gente , cercando di dargli conforto e forza ad andare avanti. Che sia di monito e di esempio per l’attuale e nuova generazione . DIFFICILMENTE SARA’ DIMENTICATO ,RIMARRA’SEMPRE NEI ‘NOSTRI CUORI . L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DOVREBBE ESAMINARE LA POSSIBILITA’ DI DEDICARGLI UNA VIA.- “Vincenzo sei stato ECCELLENTE nel rievocare il ricordo del nostro grande ed indimenticabile DON . Grazie.

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  9. PietroNapoletano

    Vorrei notizie di Raffaele Bisignani
    e possibilmente contattare Vincenzo Tiesi

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