Di Antonio Ferraro Jr
IERI
Finito l’inverno e con il camino oramai spento, pulito e chiuso, se proprio devi la sigaretti la fumi dal balcone. Così ogni giorno dopo pranzo il rito si ripete. Non poggio il culo sul marmo freddo del camino, lascio il comando della tv a mia moglie e sposto lo sguardo dal tubo catodico alla campagna circostante. Dal balcone e con la sigaretta accesa puoi fare cose che davanti alla televisione non puoi; pensare, riflettere ma soprattutto meravigliarti per lo spettacolo che la natura mette in scena in primavera. A pochi metri da casa mia capre e pecore pascolano insieme sotto lo sguardo disinvolto di Zu Franciscu seduto su una pietra e con la schiena poggiata nella cavità di un albero colpito da un fulmine. Ti chiedi come faccia a stare così tranquillo in mezzo all’erba alta, seduto e addormentato incurante dei serpenti e quant’altro. La risposta la so già, rendendomi conto di quanto sia stupida la domanda. Un’altra generazione forgiata in modo che a noi giovani sembra quasi inconcepibile. Una generazione vissuta in un periodo per noi inimmaginabile. Una generazione che ha Continua a leggere