Pensieri e ragioni. Vedere per capire.

La “Fiera del Pettoruto”

Il paradigma nostrano del voltagabbana.

Mi scuso innanzitutto se non ho mantenuto fede all’impegno che avevo preso nel mio precedente articolo, di voler tacere su questo argomento, ma gli avvenimenti hanno preso il sopravvento.
In questo caos di voci, a mio avviso,  per niente obiettive, razionali e disinteressate mi sento di dover continuare a esprimere la mia opinione sulla questione “fiera del Pettoruto”, sperando di poter contribuire a fare maggiore chiarezza e a cercare di ricondurre il confronto sul giusto terreno.
Io penso che per affrontare seriamente  la questione della localizzazione della fiera (ma il discorso vale per qualsiasi altro argomento) bisogna prima chiarire il tipo di approccio, ovverosia  precisare da quale punto di vista stiamo analizzando il problema e ponderare bene prima di giungere a una conclusione. E’ evidente che gli aspetti che potrebbero essere presi in considerazione sono tanti: urbanistico-viario,  artistico-estetico, economico-commerciale, della tradizione, politico, e chi  più ne ha più ne metta, e attraverso un serio approfondimento e valutazione di ciascuno di questi aspetti si potrà addivenire e delle valide tesi pro o contro. Ma nessuno di questi aspetti, dico nessuno, può prescindere da una preliminare valutazione di legittimità: laddove non sussistono le necessarie condizioni di legalità, ogni altra considerazione è assolutamente inutile. Rilevo invece che  si prende posizione esclusivamente sulla base di fattori nostalgico-emotivi e del proprio tornaconto economico o politico. Io francamente non credo che  su tali basi si possano compiere delle scelte  veramente utili al nostro paese e lungimiranti. La pratica dimostrazione di ciò e che, avendo i nostri pseudo politici locali, e loro gregari, sempre ragionato in questi termini,  ci troviamo nell’attuale condizione.
Ebbene, il dato di fatto incontrovertibile è che, stando così le cose e permanendo tale situazione, nella zona abitata dell’ex piano della fiera, volente o nolente, non si potrà mai più svolgere legittimamente la tradizionale fiera (Cfr. riferimenti normativi riportati nell’articolo del 26 agosto). Se non  si prende atto di questo vuol dire che  non si vuole affrontare seriamente il problema. Non ci sono più nemmeno i presupposti  strutturali per fare una “bella fiera”. Dico ciò, badate bene, con profondo rammarico. Per le stesse ragioni di mancanza dei necessari requisiti strutturali e igienico sanitari, già da anni si è dovuta abolire la fiera degli animali (anche allora i nostri brillanti amministratori, come sempre intenti a curare i loro affari, non sono riusciti a trovare una soluzione. Penso però che, allora come ora, abbiano giocato un ruolo determinante le forze contrarie a l’unica soluzione possibile, che li avrebbe danneggiati: costruire un foro boario sui terreni del piano della fiera. Ovvero una struttura pubblica  che avrebbe consentito il proseguimento della specifica attività nelle sede storica). Ora sarebbe corretto chiedersi:  chi sono i veri responsabili? Per avere delle   risposte a questa domanda bisognerebbe conoscere dettagliatamente l’evoluzione dell’edificazione di quell’area e accertare  chi erano gli amministratori dell’epoca, gli urbanisti, i proprietari dei terreni ed eventualmente quali provvedimenti (non) siano stati adottati nel corso degli anni. Penso che ne scopriremmo delle belle, come, ad esempio, che alcuni fra gli attuali agguerriti sostenitori della svolgimento della fiera nelle proprietà private sono gli stessi  che, sempre per salvaguardare i propri interessi,  hanno, purtroppo, decretato la fine del piano della fiera in quanto tale (questo lavoro di ricostruzione storica della vicenda dovrebbe essere svolto dai consiglieri di opposizioni, se intendono lavorare seriamente e rendere un buon servizio al nostro paese,  informandone puntualmente tutti i cittadini). Sta di fatto comunque che nessun amministratore, quando vi erano ancora le condizioni, ha mai pensato o voluto acquistare o espropriare gli allora terreni su entrambi i lati lungo il tratto d’interesse della ex ss.105, per poterli destinare allo svolgimento della fiera. Oramai non si può fare più nulla perché la zona è edificata, gli spazi privati rimasti ancora liberi sono insufficienti e sono già stati realizzati i nuovi piazzali per la fiera. Sarebbe, probabilmente, stato più saggio guardare avanti e non tornare  indietro.
Vorrei precisare che io non scrivo nulla circa ipotetiche illegalità relative alla realizzazione dell’area fiera, semplicemente perché io non ne sono a conoscenza, in quanto non sono riscontrabili de visu come nel caso dell’attuale fiera. Alcuni lettori affermano di essere invece informati su ipotetiche irregolarità  connesse all’area fieristica e di altre particolari situazione manifestatesi nel 2008 (citano un periodo preciso quindi si riferiscono a specifici fatti a loro noti). Pertanto li prego caldamente di voler pubblicare  eventuali dettagli a loro conoscenza, ne sarei veramente felicissimo.
E’ chiaro che chi decide di scrivere qualche articolo sa perfettamente di esporsi anche a critiche, ed è giusto che ognuno possa manifestare correttamente il proprio pensiero. Dispiace però che spesso si tratti di generiche parole di avversione e non di antitesi, almeno, minimamente motivate nel merito; quest’ultime graditissime e anche utili a tutti per, eventualmente, rivedere le proprie opinioni. Non sono certo queste, così come si stanno manifestando, le modalità di un proficuo confronto. Io ritengo di aver esposto oggettivamente, dettagliatamente e con precisi riferimenti normativi i motivi per i quali la fiera non potrebbe essere svolta sulla proprietà privata ed è su questo punto fondamentale che sarebbe pertinente esprimersi spiegando magari che io sono in errore, che ho male interpretato la legge o che ci sono altre norme che lo consentono, ecc, in sostanza  con motivazioni valide. Se non si vuole accettare questa inopinabile dato di fatto, qualsiasi discussione è inutile. L’affermare semplicemente che era e sarebbe stata non regolare anche sui piazzali (intanto è d’obbligo precisare che quantomeno si svolgeva su spazi pubblici e non creava intralcio al traffico, quindi almeno queste questioni di fondo erano state risolte. Questi sono argomenti seri a favore; chi ne vorrà esporre altri contro lo faccia), evidentemente non legittima l’attuale fiera,  ma significherebbe semplicemente che abbiamo sempre avuto amministratori incapaci a gestire un’antica tradizione e proiettarla nella modernità e nella legalità, ergo: abbiamo due aree fiera irregolari. In altre parole: se si afferma che Tizio e ladro e si risponde che anche Caio e ladro, non vorrà dire che Tizio è onesto bensì che abbiamo due ladri. In ogni caso, io liberamente ho deciso di parlare di questa fiera; qualcun altro, altrettanto liberamente, potrebbe parlare dettagliatamente dell’altra fiera. Chi glielo impedisce! Ma non si potrà pretendere che ne debba parlare per forza io. Ognuno dovrebbe poter parlare di ciò che ritiene più opportuno e rilevante e possibilmente di ciò che sa, l’importante e fornire delle valide, oggettive  e fondate argomentazioni.
Mi si dice dove fossi io fino al tempo della precedente amministrazione e in particolare nel 2008 (francamente non so perché proprio questa data). Sono io invece che chiedo dove fossero loro, visto che sono loro ad affermare di essere a conoscenza di ipotetiche irregolarità commesse in quel periodo. Non mi risulta che ci sia mai stato qualcuno di loro che abbia mai prospettato irregolarità circa la fiera svoltasi negli appositi piazzali pubblici e/o la realizzazione degli stessi. Invece, stranamente, solo ora ne parlano contro anche persone che militavano nello stesso partito (addirittura facenti parte del direttivo. Dall’interno dovevano sapere meglio di chiunque altro!) che esprimeva e sosteneva la precedente maggioranza, quindi perlomeno anche reticenti e politicamente corresponsabili, stando le cose come loro affermano. Ora, da persone precise e coerenti, quali dichiarano di essere, sono saltate sul carro del nuovo vincitore e rinnegano il passato, e addirittura chiedono ad altri spiegazioni sul perché (questi altri, io) non fossero intervenuti prima, per giunta contro i loro (dei reticenti) stessi compagni di partito.  Veramente ridicolo, non vi sembra!
E andiamo alla proposta. Le soluzioni per poter mantenere, con gli opportuni correttivi, legittimamente la fiera all’ex piano della fiera ci sarebbero ancora In sintesi, una potrebbe essere, per esempio, la seguente: 1)-realizzare una idonea variante sulla quale deviare  tutto il traffico (compresi i pullman); 2)-interdire al traffico la ex 105 durante il periodo della fiera; 3)-creare i posteggi per gli ambulanti solo ed esclusivamente sugli spazi pubblici (sede stradale – ex 105 e marciapiedi di uso pubblico); 4)-consentire ai pullman di accompagnare i pellegrini sino al Santuario per poi riscendere, se necessario, per parcheggiare negli attuali piazzali della fiera (non è assolutamente onesto che un gruppo di persone che occupano un pullman siano costrette,  solo per poter salire e scendere dal Santuario, a spendere più di 200 euro (oltre a tutti i disagi). Siamo seri e passiamoci una mano sulla coscienza, per chi ancora ce l’ha!); 5)- le attività di somministrazione e vendita di alimenti e bevande si dovrebbero esercitare solo all’interno dei locali (appositamente strutturati, attrezzati e autorizzati) di proprietà di coloro che vorranno a ciò destinarli; 6)-adibire il piazzale della fiera  a parcheggio per i visitatori (magari da dare in gestione insieme al parcheggio del Santuario ad una cooperativa organizzata e qualificata di giovani, e possibilmente che paghino il fitto).  Chi ha altre idee si faccia avanti e poi magari si valuti la possibilità di  sottoporle al voto dei lettori, adeguatamente informati, e di portarle al vaglio degli amministratori e dei cittadini anche attraverso pubblici dibattiti. Quello di dare visibilità alla questione fiera  e di interessarsene è l’unico modo, secondo me, per sollecitare gli amministratori a ripensare la fiera secondo diritto, scienza e buon senso, nell’interesse di tutti, compresi i visitatori che dovranno poter godere di una fiera ordinata, pulita, accogliente, bella, interessante, adeguata agli standard dei paesi civili   e sulla quale ci potrà e ci dovrà essere la possibilità di innestare le iniziative economico-imprenditoriali private.
E’ chiaro però che il rinnovamento si scontrerebbe con la volontà di conservazione di chi ha interesse a mantenere lo status quo. Questo è un nodo politico centrale che i cittadini liberi e ragionevoli dovrebbero ben comprendere. Se nel corso della storia non fossero prevalse le idee progressiste ancora, anche a San Sosti, la farebbero da padroni quei quattro signorotti da strapazzo che per lunghi decenni hanno sfruttato e oppresso i cittadini, e impedito lo sviluppo della comunità. Badate però che le forze conservatrici, con  discendenze, seppure spurie, accompagnate e sostenute dagli immancabili “bravi”, periodicamente cercano di riemergere. I metodi sono gli stessi, e non potrebbe essere diversamente, visto che gli obiettivi sono sempre  gli interessi personali: il facile populismo. Questo perché, essendo i conservatori (più precisamente coloro che per tutelare i loro interessi  non vogliono cambiare le cose, mi si passi la semplificazione) la minoranza dei cittadini, da soli non conterebbero nulla, allora mettono in atto le opportune strategie  per far credere di agire e lottare in favore degli umili, degli indifesi, dei padri di famiglia che con sacrificio si guadagnano un pezzo di pane e degli altri concittadini. Quindi attraverso tali strategie le forze conservatrici, paradossalmente,  riescono ad ottenere il consenso anche di quelle persone che in realtà subiscono le conseguenze delle loro politiche (mi ricordano la politica nazionale della destra).
Si badi bene che il nocciolo della discussione, che ha una notevole valenza polico-economica-sociale,  non è fiera al piano o fiera al colle, come qualcuno, magari in buona fede e indotto da perfidi suggeritori, vorrebbe far credere, bensì fiera su spazi e magazzini privati o fiera su spazi pubblici.

Nel caso delle foto, ad esempio, la differenza sostanziale tra conservatori e riformatori è, evidentemente, non avendo fatto nulla per evitarlo, che i primi vogliono che  nella nostra fiera continuino ad esistere friggitorie-rosticcerie-paninoteche come quella raffigurata, i secondi invece non  vogliono impedire che quelle persone possano lavorare e guadagnare, bensì vorrebbero che tali  attività venissero esercitate  in condizioni non solo igienicamente e strutturalmente adeguate ma conseguentemente anche più dignitose per le stesse persone che vi lavorano. Quindi, nel secondo caso a totale beneficio non solo di tutti i cittadini consumatori ma anche degli stessi operatori, e nel primo caso solo a vantaggio del proprietario del suolo. Sono sicuro però che se noi dovessimo domandare alle persone che gestiscono tali attività una loro opinione sul dibattito in corso, magari si schiererebbero con i conservatori, pensando, erroneamente, che siano questi ultimi a tutelare i loro interessi. Il correttivo e il contrasto a questa grave distorsione sono il sistema delle regole e il confronto politico chiaro e deciso.
Non è certamente un valido argomento a sostegno quello di dire che anche prima tali attività si svolgevano così. Questo significa semplicemente che anche prima sbagliavano e non ne giustifica il prosieguo. Se ora finalmente ci sono questi primi vagiti di richiesta  di un vero cambiamento e ci sono le condizioni per poterlo fare,  ben venga. Non dobbiamo stroncarli volendo per forza rimanere legati alle situazioni negative del passato; in fondo, in fondo  sol perché, diciamocelo, dobbiamo favorire quelle famiglie che ci hanno fatto vincere le elezioni. Ma quale attaccamento alle tradizioni! Ancora si vuol prendere in giro la gente! Chi lo fa veramente per dedizione  dovrebbe impegnarsi affinché la fiera possa progredire e svilupparsi in un contesto di efficienza e legalità.
A mio giudizio, la minoranza consiliare sbaglia a volersi giustificare (ci si giustifica se si ritiene di aver sbagliato) per le iniziative intraprese, ma dovrebbe continuare con convinzione e fermezza in questa battaglia di civiltà,  additando, correttamente, i conservatori quali veri responsabili di tale situazione. Nel senso che, se avessero impedito che le attività fossero state aperte in quelle condizioni, i titolari non sarebbero caduti in errore. Mi spiego meglio con un esempio: il vigile urbano che vede un ragazzo con il motorino senza casco e fa finta di non vederlo, non rende un buon servizio e non fa un favore, in particolare al ragazzo stesso e  ai  suoi parenti e amici, se poi il ragazzo fa un incidente (come accade purtroppo spesso), batte la testa e si fa male o muore.
E’ necessario, a mio avviso, tenere sempre presente che le regole hanno il solo scopo di tutelare i cittadini e i loro interessi  e, solo  facendole rispettare, con il giusto equilibrio, si raggiunge tale scopo, altrimenti si cade nell’arbitrio (nel quale sguazzano  voltagabbana,  affaristi e loro sgherri), con i connessi e conseguenti rischi e pericoli.
Lungi da me l’idea e la benché minima speranza di riuscire a convincere quelle persone che in questa situazione incarnano le forze conservatrici le quali, evidentemente, com’è sempre stato, hanno a cuore solo ed esclusivamente gli interessi del clan. Ritengo però che almeno coloro che, palesemente, hanno specifici interessi sull’ex piano della fiera farebbero certamente più bella figura  se restassero in silenzio, o almeno controbattere solo nel merito; la loro posizione è scontata!
Spero di essere riuscito a fornire ulteriori elementi di valutazione a tutte quelle persone, la gran parte dei sansostesi, che invece hanno interesse a valutare oggettivamente fatti e situazioni per poterne trarre le dovute conclusioni e contribuire a individuare le giuste soluzioni. Ed è questo l’obiettivo che mi sono prefissato scrivendo questo articolo. Io non voglio difendere nessuno, ma semplicemente fornire il mio modesto e disinteressato contributo affinché si possa creare un movimento di opinione che possa sostenere il vero  rilancio della “Fiera del Pettoruto”, con la precisa consapevolezza che ciò non sarà possibile se non saranno smascherati e messi da parte gli affaristi e i voltagabbana, perché per costoro l’unico metro di valutazione sono i propri interessi e faranno di tutto per ostacolare qualsiasi ipotesi di cambiamento.

P.S.: Mi duole moltissimo che una chiara persona,  qual è l’amico e progressista Vincenzo Oliva, possa trovarsi a dover sostenere una situazione di questo tipo (mi perdoni la citazione ma lo dico veramente con affetto e stima)

7 risposte a “Pensieri e ragioni. Vedere per capire.

  1. Un consiglio amichevole

    Caro amico, ti consiglio prima di scrivere articoli in merito a questioni che non conosci (vedi illegalità della fiera nei padiglioni, ecc..) di informarti meglio, e soprattutto di informarti anche da persone che vogliono la fiera di strada (i “conservatori”).
    Magari la prossima volta farai un’analisi più lucida e meno di parte per quanto riguarda la fiera e la situazione attuale sansostese.

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  2. Le fiere hanno di buono che permettono di entrare in contatto con le tradizioni del passato, e sepossibile andrebbero sempre valorizzate

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  3. ECCO LA NOSTRA FIERA...

    Arriveranno le vere foto della nostra grande fiera sottratta ad una fine certa presso U CAPANNUNU,certo arriveranno e smantelleranno questa scellerata lettera dell’anonimo cittadino!!LA FIERA QUEST’ANNO vuoi o non vuoi ha ripreso la sua marcia dopo tre anni di ablio e rischio di estinzione.Amico la tua missiva e’ piena di idee confuse e dettate da tanta rabbia.Qui stiamo parlando di una fiera di strada non dell’ex po di Milano,stiamo parlando della fiera del Pettoruto che dopo tre anni di agonia sta respirando di nuovo aria vitale!!!il prossimo anno con i donìvuti miglioramenti sara’ un enorme successo per il nostro piccolo paese altro che!!!stai completamente delirando e non vuoi accettare che i tuoi amici progressisti hanno fallito”BOCCIATA LA LORO POLITICA” e te lo dice uno che per anni ha sostenuto i pseudo compagni sansostesi!!la fiera e’ rinata e’ stata un successo rispetto allo scorso anno e non lo dico io ma tutti :sai per esempio che i commercianti venivano accompagnati tutte le sere dai pulmanini navetta al campo sportivo per fare la doccia?tu non lo sai ma loro hanno trovato questo servizio una cosa senza precedenti,cosa che non esiste in tutte le fiere di strada da loro frequentate lo sai oppure sei annebbiato?per la prima volta anche i commercianti del centro paese hanno potuto guadagnare qualcosa visto che le autovetture sono state fatte passare nel centro paese come percorso obbligato per giungere al santuario?vai a parlare con tutti coloro che hanno lavorato durante gli otto giorni alla fiera vedi cosa ti rispondono!!!tu sei cieco amico mio e sei anche ottuso dal momento che confondi una tradizionale fiera di strada dove dappertutto si confezionano panini all’aria aperta con l’ex po di Milano!!NOI SIAMO FELICI DELLA NOSTRA FIERA TRADIZIONALE TU CONSOLATI EVENTUALMENTE IN MANIERA DIVERSA!!

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  4. Alleluia..alleluia! Finalmente uno fra i tanti codardi e incivili “Anonimi” cambia registro..e dalla sterile e belligerante, solita critica distruttiva passa, addirittura, a proporre ben N.6 suggerimenti: “Per poter mantenere, con gli opportuni correttivi, legittimamente, la fiera all’ex piano della fiera..!” Certo il nostro “Dotto” Anonimo di turno conferma l’odioso metodo della vile e subdola denigrazione contro la dignità dei pochi concittadini che esprimono, in assoluta libertà e civismo, alla luce del sole, le proprie opinioni..(che in quanto tali possono essere, democraticamente, condivise o meno..
    ..ma che, comunque, vanno sempre rispettate!).
    Personalmente apprezzo e condivido molte delle “Legittime soluzioni..” proposte dal nostro”Dotto anonimo”.. Ma rimane ovvia e inalterata la mia seguente convinzione: “Quasi sempre, dietro ogni manifestazione anonima del pensiero si nasconde, tra l’altro, il pericolo di ritrovarsi contro un piccolo, furbetto,
    egocentrico e mistificatore “Ducetto”, amante della sua opinione..e dello scontro incivile..
    prevaricatore della prima regola nell’universo delle relazioni umane: “L’ossequio del principio inderogabile del leale confronto dialettico! Pertanto, da questo nostro giornale interattivo, siceramente, mi permetto di inviare e caldeggiare al caro nostro “Dotto anonimo” il più evangelico e classico invito:
    “Pentiti!” …Coraggio..smettila di impugnare l’arma impropria dell’anonimato…riconquista la libertà ed ruolo che è consono al cittadino nel terzo millennio…esercita, pienamente e fino in fondo, i nostri diritti ma, ossequia anche i tanti nostri doveri Costituzionali e Democratici.. nella fattispecie quelli della libera espressione del pensiero…ma nel rispetto della dignità della persona.. singola o associata..
    Si vales..bene est..ego valeo!
    Pierino CALONICO

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  5. Sono d'accordo!!!!!

    La descrizione delle problematiche legali della fiera scritte nell’articolo le condivido molto.
    A San Sosti, così come da altre parti, non si osservano le leggi. Questa cattiva abitudine è ben risaputa. Va denunciata! Bisognerebbe scrivere e raccontare, pubblicamente, fatti che “sputtan..no” i “fuori legge” per limitarne il proliferarsi. Per dirne una: Veltroni, ex sindaco di Roma, nel suo mandato ha rimosso il Comandante dei Vigili Urbani di Roma (il numero uno!!) dal suo ruolo perchè esponeva, nella sua auto privata, un falso cartello di invalido civile per parcheggiare ovunque.
    Comunque, torniamo a San Sosti.
    Con rammarico devo riconoscere, purtroppo, la scarsa competenza politica di chi amministra oggi: la stessa delle precedenti amministrazioni.
    Il cattivo modo di governare favorisce l’ignoranza delle leggi! Tutte le azioni politiche sono finalizzate al raggiungimento di un compromesso. Si pensa al traguardo della vittoria elettorale e non si guarda oltre! Non si possiede lungimiranza. Poi, una volta vinte le elezioni, l’amministrazione di turno punta ad attuare la “politica del quieto vivere”.
    La mia modestissima lungimiranza mi dice che: il politico che accetta una richiesta illegittima di un cittadino per averne in cambio voti, magari vincerà pure le elezioni, ma certo non sarà ricordato nella storia come un grande amministratore. I fatti/malefatti alla lunga, con il tempo, usciranno allo scoperto!
    Che concetto avete, oggi, dell’allora Sindaco che ha “concesso” la proprietà privata dei marciapiedi al Piano della Fiera? Ecc Ecc..
    Questi atteggiamenti assecondano e stimolano, nell’attuale società, la condizione per la quale la maggior parte dei cittadini lotta per “far valere il proprio diritto” giusto o sbagliato che sia. Allora dico: bisogna ricordare a questa gente che non esistono solo diritti, ma anche doveri. Penso che se tutti conoscessimo bene quali sono i doveri potremmo vivere meglio in una società legale e goderne di tutti i vantaggi che questa offrirebbe.

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  6. Si balla in fiera….. ma non con le canzoni di Alessio il musichiere, non con le canzoni delle radioline vendute sulle bancarelle, non con la musica (assordante) dell’autoscontro, ma si balla un nuovo ritmo: “la fiera su la fiera giù”…

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  7. vincenzo calonico 1970

    Mi trovo d’accordo con Pierino Calonico.

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